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lunedì 14 aprile 2025

L'ascensore - Daniele Bergesio

Oggi racconto con piacere una delle incursioni nel mondo dell'editoria per l'infanzia da parte di Daniele Bergesio. Il quarantaseienne scrittore pordenonese, giornalista e social media manager per la EDT, casa editrice che tra le altre cose pubblica anche le guide Lonely Planet, si trova particolarmente a proprio agio nel raccontare le storie ai lettori più piccoli come dimostrato dai successi ottenuti dalle “Favole Turbo” del 2016, piccole fiabe raccontate in 140 caratteri e frutto di un esperimento nato su Twitter, ma anche di “Una partita in ballo”, libro illustrato che raccontava la storia di un bambino mingherlino, Tito, grandissimo ballerino con il sogno di diventare un giocatore di rugby e premiato anche dall'Istituto Italiano di cultura a Strasburgo per la sua capacità di combattere gli stereotipi di genere.
Bergesio nel 2019 ha pubblicato per Verba Volant “L'ascensore” che si avvale delle poetiche e delicate tavole dell'illustratrice ucraina Olha Muzychenko. Il volume ha un formato molto particolare e si sviluppa in verticale con pagine di diversa misura per simulare, appunto, il percorso compiuto in ascensore dalla piccola Iris nella casa di famiglia. Un viaggio iniziatico che la bimba compie in un torrido e noioso pomeriggio estivo, nel quale scopre le occupazioni dei suoi indaffarati parenti. La mamma si occupa delle faccende di casa, il papà costruisce un armadio, lo zio scrive il romanzo della sua vita, mentre il cugino ripara le grondaie dell'edificio. La nonna non c'è più, ma ha lasciato come ricordo una bellissima sedia a dondolo  mentre il nonno, vecchio marinaio, sa raccontare storie affascinanti. Sono tutti affacendati, ma ognuno di loro lascia qualcosa ad Iris che pian piano costruisce in autonomia la propria strada e le proprie idee. Un viaggio giocoso che non può prescindere dagli aiuti e dalle esperienze familiari. Un percorso lungo, affascinante, divertente, che come l'ascensore va in salita. E, in questo caso, il vecchio detto latino “Per aspera ad astra” si attaglia perfettamente al percorso della piccola Iris.

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