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lunedì 16 dicembre 2024

Il futuro che verrà. Come fosse da sempre - Monica Godio

“I tuoi figli non sono figli tuoi, sono i figli e le figlie della vita stessa. Tu li metti al mondo.Ma non li crei. Sono vicino a te, ma non sono cosa tua. Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee. Tu puoi dare dimora al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire dove a te, non è dato entrare neppure con il sogno. Puoi cercare di somigliare a loro, ma non volere che essi assomiglino a te, perché la loro vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.”. Con questa citazione di Kahlil Gibran si apre “Il futuro che verrà. Come fosse da sempre” (Vertigo) della torinese, trapiantata a Rive D’Arcano, Monica Godio. Non un romanzo, ma il racconto personale di una vicenda che ha coinvolto direttamente l’autrice, ovvero le peripezie che hanno portato lei e il marito ad adottare le tre figlie.In particolare il libro racconta in maniera delicata, ma coinvolgente il percorso che ha portato la coppia a prendersi cura di Laura, sorella di Susanna e Francesca. Dopo aver dapprima ricevuto in affido ed infine adottato queste ultime la coppia scopre che in un orfanotrofio di Ryazan c'è anche la loro sorellastra e decide di riunire sotto un unico tetto le tre sorelle.

Il lettore viene catapultato in Russia, al seguito dei due futuri genitori e, pagina dopo pagina, palpita con loro nella speranza che il tribunale preposto a decidere l’adottabilità di Laura decreti con una sentenza il suo definitivo affidamento a Monica e al marito Viviano. Un viaggio fisico, quello tra tra orfanotrofi, uffici e tribunali, che diventa anche un percorso di conoscenza e che vedrà delle persone estranee diventare, dopo le ovvie e prevedibili difficoltà, una famiglia.

Veniamo così a conoscenza dei meccanismi che regolano le adozioni internazionali: le associazioni che facilitano la procedura, i molti soldi necessari, le speranze, talvolta deluse, di aspiranti genitori che vedono all’ultimo vanificati i loro sforzi.

Il libro è soprattutto una riflessione sulla genitorialità. Si è genitori solo generando un figlio oppure anche “semplicemente” amando e crescendo una creatura che ci è stata affidata? “Il futuro che verrà” non pretende di dare risposte certe, ma porta alla luce un’esperienza vissuta sulla propria pelle. E può essere d’ausilio a chi voglia intraprendere la medesima esperienza sia dal lato emotivo, presentando le insicurezze e i dubbi che assalgono chi si accinge ad intraprendere questo tipo di percorso, ma anche fornendo un vademecum pratico che può rassicurare tutti coloro che  desiderano adottare un figlio

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