Che le osterie abbiano ispirato poeti e scrittori è cosa nota fin dai tempi della
triade “donna, taverna, dado” di Cecco Angiolieri. Proseguendo il viaggio si
incontrano Rabelais, gli studenti dei Carmina Burana e il buon soldato Svejk di
Hasek. Cosa si può dire di nuovo, quindi, scrivendo dei racconti che come filo
conduttore hanno proprio l'osteria? La risposta ce la da Angelo Floramo che nei
14 racconti che compongono “L'osteria dei passi perduti – Storie zingare di
strade e sapori” (Bottega Errante Edizioni) ci trasporta in un mondo magico
fatto di sapori, colori, odori e storie particolari. Un mondo che racconta
fatti dolorosi, amori e passioni giovanili, ricordi d'infanzia, avvenimenti
storici e luoghi poco conosciuti che diventano nobili ed interessanti. Ogni
pagina è una mappa di un viaggio nomade, ricco di storie e di sapori, che ci
conduce dall'altipiano carsico al litorale triestino e dalla bassa friulana
fino al Friuli collinare con “sconfinamenti” in terra balcanica o nella Sinistra
Piave, patria di Zanzotto.
Nelle osterie di Floramo c'è il vino forte, ma verace, si respira il gusto delle spezie, della carne brasata a fuoco lento, dei ceppi sul fuoco. Sapori e storie vere, luoghi vissuti. Non immagini sterili da guida turistica e ricette locali che ormai troppa letteratura locale recente utilizza per darsi un tono.
La viandanza per Floramo è un modo per leggere il mondo: un bellissimo miscuglio di gente, lingue ed esperienze che incontrandosi tra riso, commozione, pazzia e grandi mangiate e bevute rende la vita degna di essere vissuta.
Nelle osterie di Floramo c'è il vino forte, ma verace, si respira il gusto delle spezie, della carne brasata a fuoco lento, dei ceppi sul fuoco. Sapori e storie vere, luoghi vissuti. Non immagini sterili da guida turistica e ricette locali che ormai troppa letteratura locale recente utilizza per darsi un tono.
La viandanza per Floramo è un modo per leggere il mondo: un bellissimo miscuglio di gente, lingue ed esperienze che incontrandosi tra riso, commozione, pazzia e grandi mangiate e bevute rende la vita degna di essere vissuta.
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