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giovedì 29 maggio 2025

L'osteria dei passi perduti - Angelo Floramo

Che le osterie abbiano ispirato poeti e scrittori è cosa nota fin dai tempi della triade “donna, taverna, dado” di Cecco Angiolieri. Proseguendo il viaggio si incontrano Rabelais, gli studenti dei Carmina Burana e il buon soldato Svejk di Hasek. Cosa si può dire di nuovo, quindi, scrivendo dei racconti che come filo conduttore hanno proprio l'osteria? La risposta ce la da Angelo Floramo che nei 14 racconti che compongono “L'osteria dei passi perduti – Storie zingare di strade e sapori” (Bottega Errante Edizioni) ci trasporta in un mondo magico fatto di sapori, colori, odori e storie particolari. Un mondo che racconta fatti dolorosi, amori e passioni giovanili, ricordi d'infanzia, avvenimenti storici e luoghi poco conosciuti che diventano nobili ed interessanti. Ogni pagina è una mappa di un viaggio nomade, ricco di storie e di sapori, che ci conduce dall'altipiano carsico al litorale triestino e dalla bassa friulana fino al Friuli collinare con “sconfinamenti” in terra balcanica o nella Sinistra Piave, patria di Zanzotto.
Nelle osterie di Floramo c'è il vino forte, ma verace, si respira il gusto delle spezie, della carne brasata a fuoco lento, dei ceppi sul fuoco. Sapori e storie vere, luoghi vissuti. Non immagini sterili da guida turistica e ricette locali che ormai troppa letteratura locale recente utilizza per darsi un tono.
La viandanza per Floramo è un modo per leggere il mondo: un bellissimo miscuglio di gente, lingue ed esperienze che incontrandosi tra riso, commozione, pazzia e grandi mangiate e bevute rende la vita degna di essere vissuta.

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