Forse ho dei limiti, ma oggi presento un romanzo che, pretendendo di indagare il disagio giovanile, a mio avviso, sbaglia completamente bersaglio, impilando tutta una serie di clichè e luoghi comuni veramente irritanti. Max De Santo ha 19 anni è un bravo studente e ha il destino apparentemente segnato:
iscriversi ad Ingegneria e rilevare le redini dell'azienda del padre, un
palazzinaro senza troppi scrupoli. Peccato che il suo sogno sia quello di fare
il cuoco. Clara Bertelli ha un paio d'anni in meno, due genitori fricchettoni
che producono serie televisive e le idee poco chiare sul suo futuro. I due, che
si ritrovano ad essere vicini di casa nell'elegante quartiere residenziale
romano della Giustiniana, sono i protagonisti di “Se basta un fiore” (Piemme),
terzo romanzo della scrittrice pordenonese Giulia Blasi, da qualche anno
trasferitasi nella capitale dove si occupa di Social Media, conduce una
trasmissione su Radio Rai e collabora con svariate riviste. Il romanzo racconta
le storie dei due ragazzi e delle loro famiglie problematiche: i De Santo hanno
i figli con tutto lo spettro dei disordini alimentari (dall'anoressia alla
bulimia) mentre i Bertelli semplicemente sacrificano la propria vita familiare
sull'altare del lavoro. In questo contesto Max e Clara si raccontano in prima
persona, mettendo in luce quelli che dovrebbero essere i pensieri tipici di
adolescenti benestanti senza problemi particolari se non quelli di sopravvivere
in un mondo di squali, con rapporti superficiali, famiglie in dissoluzione,
droga e violenza. Alla soglia dei vent'anni cercano un amore che non sia usa e
getta, la possibilità di scegliere la propria strada e la ribellione
rappresentata da azioni dimostrative nelle quali lanciano bombe di fiori per
impedire o ritardare la costruzione degli enormi palazzoni delle periferie
romane. La parte più riuscita è sicuramente quella dove si raccontano le
vicende della famiglia De Santo, mentre il personaggio di Clara è abbastanza
piatto, insignificante e carico di clichè. "Se basta un fiore" è un
classico romanzo di formazione adolescenziale, non troppo originale, che cerca
di indagare le dinamiche dei ventenni contemporanei e che potrebbe conquistarli
o irritarli a seconda dei gusti.
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