Questo articolo è un approfondimento di un suo gemello pubblicato su "Il Gazzettino" di Pordenone in data 20 Marzo e che trovate QUI. In pratica di cosa si tratta? Se vi capita di aprire una nuova attività, tra le varie incombenze dovrete anche iscrivervi alla Camera di Commercio. In quel momento verrete automaticamente inseriti nel registro delle imprese e qui inizia l'operazione poco limpida di alcune società che vi propongono l'iscrizione a servizi pubblicitari o simili facendoli passare quasi per diritti dovuti all'ente camerale. Vediamo nel dettaglio come funziona il meccanismo
Nel mio caso personale dopo una settimana circa dall'iscrizione all'Ente Camerale mi sono trovato nella cassetta della posta tre lettere. In tutte e tre il meccanismo era simile: un bollettino di conto corrente precompilato richiedeva il pagamento di somme che si aggiravano sui 300€, con tanto di data di scadenza ed eventuale sovrattassa in caso di ritardato pagamento, quasi fosse l'annuale esazione del diritto camerale, che invece di norma viene spedito via posta elettronica certificata e deve essere pagato con un Modello F24. In realtà la prima, gestita da una società con sede a Malta, proponeva l'adesione ad una piattaforma di servizi pubblicitari, la seconda l'abbonamento annuale ad un programma di gestione magazzino e la terza l'inerimento in un fantomatico Casellario Unico Telematico Imprese (tutte clausole scritte sul bollettino, ma in un carattere al limite della leggibilità). Ed è proprio su quest'ultimo caso, proprio perchè più raffinato, che mi piace soffermarmi dettagliatamente. Peraltro (come si può leggere QUI ) l'Antitrust ha già irrogato delle multe alla società che gestisce questo portale. Posto qui sotto il bollettino che arriva all'ignaro neoimprenditore:
Come potete osservare si gioca sulla somiglianza della dicitura della Camera di Commercio presente nel logo, sul fatto che sia un'imposta e che ci sia (si può leggere in alto a destra) una sovrattassa in caso di ritardato pagamento. "Il pagamento si rende obbligatorio per essere inseriti nella sezione mediatica del Casellario Telematico Unico Imprese". Il neo imprenditore investe 289,29 euro e alla fine cos'ha in cambio? Esattamente questo:
L'inserimento del nome della propria attività all'interno di una pagina web molto spartana e la mappa di Google Maps. Ovvero tutte cose che Google fa già in maniera autonoma e gratuita. Scorrendo la lista delle attività presenti relative alla Provincia di Pordenone se ne possono contare una ventina, non si sa se consapevoli o meno del proprio inserimento all'interno del portale. Di certo se l'Antitrust ha deciso di vederci chiaro e c'è stata una levata di scudi da parte delle Camere di Commercio di mezz'Italia qualche perplessità è più che giustificata
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