venerdì 28 aprile 2017

"Viale Marconi" di Gianni Zanolin

Scrivere una recensione di un libro "locale" è complicato. Farlo quando conosci la persona che lo ha scritto e anche un tot dei personaggi presente al suo interno lo è ancora di più. Ma diciamo subito che "Viale Marconi", ultimo romanzo di Gianni Zanolin fortunatamente si presta a più livelli di lettura e quindi il rischio può essere più o meno scongiurato e nella mia personale hit parade dei gialli friulani dell'annata lo piazzo in seconda posizione dietro all'ottimo "L'estate non perdona" di Flavio Santi
Rispetto a molti gialli locali, che in questo periodo spuntano come i funghi adorati da Vidal Tonelli, i lavori di Gianni non utilizzano l'ambiente locale come sfondo cartolinesco o i prodotti tipici per darsi un tono. La città (e forse in quest'ultimo lavoro in particolare) è un vero e proprio organismo, se non il personaggio principale. E' normale immergersi nelle sue vie con le quali noi pordenonesi abbiamo dimestichezza, piacevole scoprire ricordi e aneddoti dei quali non siamo al corrente, interessante ascoltare l'idea di città che ha Gianni in testa, anche se ben la conosciamo. Dal'altro lato è angosciante seguire Tonelli in un viaggio che ci fa vedere il "lato oscuro" del Noncello. Il sogno del Great Complotto e dello Stato di Naon, di una città vitale, anticonformista e aperta alle esperienze internazionali, viene metaforicamente ucciso tramite l'assassinio di Ado Scaini, che quella visione aveva contribuito a creare. Il cupo decadimento viene simbolicamente, ma neanche tanto, rappresentato dal decadimento di Viale Marconi, un tempo centro di vita e ora arteria trafficata, piena di negozi sfitti, abbandono e degrado. Non tutto è perduto, però: alla fine ci potrà essere una rinascita se si riparte dalle persone, quelle che coraggiosamente mantengono aperta la propria attività e credono nel cambiamento.
E qui finirebbe la recensione se il libro non fosse così dannatamente e intimamente connesso con la nostra esistenza. Perchè dopo averlo letto sarà difficile per me non sorridere alla vista del novello Mattia Pascal Ado Scaini e non pensare ai saggi atti di eroismo delle sorelle Corai quando porterò nella loro bottega l'ennesima locandina. A dirla tutta l'edificio della Cattolica Assicurazioni mi ha sempre inquietato e qualcuno doveva pur ricordarci che anche quando non ce ne accorgiamo le cose accadono e "dove che more i sogni, i nasse i 'sassini". Tonelli per imboccare la strada giusta va dalla sua maestra delle elementari. Scopro dai ringraziamenti che Gianni è stato convinto a scrivere questo romanzo sui problemi della città dalla mia maestra (d'inglese) delle elementari. E mi pare una bellissima coincidenza che mi fa apprezzare ancora di più questo "Viale Marconi"

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