venerdì 6 gennaio 2023

"Mettiti nelle mie scarpe" - I miei 10 minuti in quelle di Paolino

“Mettiti nelle mie scarpe” è l’iniziativa organizzata dalla Cooperativa Sociale Itaca all’Ex Convento di San Francesco per festeggiare in maniera particolare i propri trent'anni di attività. Importando un format creato dall’artista inglese Claire Patey e portato in Italia da Petra Mezzetti della Fondazione Empatia di Milano, permette letteralmente di camminare nelle scarpe di un’altra persona (“Walking in my shoes” in inglese, equivalente all’italiano “Mettiti nei miei panni”) ed ascoltare la sua storia. Dopo aver assistito alla presentazione averne scritto, la curiosità di provare l’esperienza era troppo forte. Mi sono quindi recato in questo strano negozio temporaneo di scarpe che è stato allestito fino al 30 Dicembre all’interno della struttura pordenonese. Accolto da due gentilissime “commesse” che si sono anche informate su quale fosse il mio umore e se, in caso, fossi stato in grado di sopportare storie toccanti, ho subito visto le scarpe che avrei voluto indossare. Si trattava di un paio di scarpe da running della Asics, color blu elettrico e giallo fluorescenti. La curiosità è nata da un motivo piuttosto banale: ne ho un paio identiche a casa e ci sono anche legato visto che le usate per un intera stagione agonistica quando allenavo. Insomma mi portavano alla mente ricordi piacevoli ed ero curioso di conoscere chi altro le avesse indossate. “Bella scelta – mi dice una delle ragazze – ascolterai la storia di Paolino!” Penso che Paolino non debba essere stato di dimensioni proprio contenute, considerando che le scarpe sono un po’ più grandi del mio numero: 45. Metto i calzari, entro nelle scarpe, inforco le cuffie. Dopo qualche passo di ambientamento schiaccio il tasto “Play” ed inizio ad ascoltare. “Sono Paolino, classe’63 e per vent’anni sono stato dipendente dall’eroina” “Ecco – penso subito – ho le scarpe da tossico!”. Poi, guardato male dal S. Francesco benedicente affrescato nella parete che accompagna la mia passeggiata, mi immergo nella storia di Paolino. E scopro una vita difficile di un giovane tornitore napoletano che a 18 anni era definito dalla cartella clinica “irrecuperabile” e che invece nonostante le traversie, le cadute e il carcere, è stato in grado di uscirne autonomamente perché, ed è quello che mi porto a casa “cambiare si può”. Dieci minuti camminando nella vita di Paolino sono stati difficili, commoventi, motivanti. Sicuramente anche gli altri trenta podcast, venti in italiano e dieci in inglese potranno dare le stesse suggestioni a tutti coloro che oggi vi si avvicineranno nelle varie città dove l'iniziativa verrà riproposta.