mercoledì 24 maggio 2017

Amore Sesso e altre questioni di politica estera

Ho avuto modo di sentir parlare e di intervistare Jesse Armstrong in occasione dell'ultima edizione di Pordenonelegge. Spiritoso, acuto, molto piacevole da ascoltare. Per questa ragione il giorno stesso mi sono fiondato nella mia libreria di fiducia per acquistare il suo ultimo romanzo "Amore sesso e altre questioni di politica estera". Acquistato a settembre e finito di leggere in aprile. Ci sarà un perchè?
In realtà questo romanzo è stata la mia delusione letteraria della stagione. Forse le mie aspettative avevano un'asticella troppo alta dopo l'incontro con l'autore e le roboanti recensioni di oltremanica ("Divertente e profondo" - Sunday Times; "Un romanzo davvero spassoso" - Esquire; "Armstrong ha un vero talento per il dialogo comico" - Spectator; "La vena comica di Armstrong è versatile, originale graffiante" - The Guardian).
La storia di Andy, muratore di Manchester, che decide di imbarcarsi in un'impresa titanica per amore della bellissima Penny, magnetica e ricca di ideali, non è scritta male e parte da un'idea interessante: seguire uno scalcagnato gruppo di personaggi che partendo da Londra con uno scassatissimo Ford Transit vuole raggiungere la Bosnia per mettere in scena una rappresentazione teatrale pacifista. Dettaglio non trascurabile: siamo nel '94 e i Balcani sono messi a ferro e fuoco dalla sanguinosa guerra civile che ha portato a terribili pulizie etniche. Seguiamo quindi questo gruppo di freakettoni che si inoltrano nella Jugoslavia del Sud sempre in bilico tra tensioni idealiste e pulsioni umanissime che non si spengono neanche quando i nostri eroi si scontrano con la crudissima realtà di un conflitto terribile. Lo stile è in bilico tra il tragico e il grottesco, ma a me personalmente questo romanzo non ha dato molto e francamente mi ha deluso, perchè lo trovo piuttosto irrisolto.
Per mia sensibilità, dovessi consigliare un libro "diverso" per comprendere meglio la Guerra nei Balcani non avrei dubbi nel segnalare il bellissimo "L'ultimo rigore di Faruk" scritto dal giornalista Gigi Riva (solo omonimo del mitico "Rombo di Tuono") e pubblicato da Sellerio

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