“La terza clessidra” è il secondo romanzo di Giuliano Pellizzari che ha come protagonista il
sociolinguista Leandro Arcani, ancora personaggio principale di un intrigo
ambientato in Friuli dopo il fortunato esordio de “La Scatola del Tè”. Se nel
precedente libro Pellizzari iniziava l’enigma facendo accadere un assassinio in
Piazza Primo Maggio a Udine, questa volta la parte di regione interessata da un
complotto internazionale è la Bassa Friulana, con un occhio particolare per gli
scavi archeologici di Aquileia.La vicenda inizia con Arcani impegnato in misteriose ricerche in quel di
Istanbul, informalmente per conto della CIA ed in particolare del suo amico
Andrew Biglimbs. Il personaggio è particolare: vive in una casa bellissima e
tecnologica, ha manie di salutismo e per il friulano medio si nutre di semi e
cose strane. Però ha una grande empatia coi propri vicini ed un rapporto
speciale con la sua amica Marianna. In questo caso la vicenda si divide in tre
rivoli e i lettori del primo romanzo di Pellizzari possono riprendere
confidenza con i personaggi che hanno già amato ed in particolare col
Commissario Corba che dirige il commissariato di Palmanova, ma non può lasciare
l’amato borgo di Costracco, i suoi sigari, la battaglia navale e l’improbabile
osteria friulo-cubana del paese. Corba è in un bel pasticcio: nella tranquilla
Bassa Friulana e tra gli scavi di Aquileia aleggia l’ombra di un probabile
serial killer e i suoi punti di riferimento si sono eclissati: Arcani è in
Turchia, il suo vice Antonio Lengue è sparito e anche la figlia, l’ispettrice
Lupineri sembra in crisi perché la sua storia d’amore con Arcani non pare filare
liscia come dovrebbe.
Pellizzari maneggia con perizia l’intreccio che oltre alle vicende personali di Arcani, Corba, Lengue e la Lupineri ci porta a conoscere una misteriosa organizzazione internazionale che mischia tecnologia, ricerca e filosofie orientali, oltre ovviamente ad una bel flusso di soldi, che poi sono uno dei più classici moventi dei romanzi gialli e di mistero.
Gli ingredienti per una buona lettura ci sono tutti: intreccio ben calibrato e discretamente avvincente e personaggi ben caratterizzati tra i quali spicca la giovane Lisa, adolescente che ovviamente parla la lingua dei giovani, ma che, allo stesso tempo mostra tutte le proprie fragilità.
Alla fine restano alcune questioni irrisolte per cui siamo sicuri che Pellizzari non mancherà di portarci nuovamente nel mondo di Arcani e soci per farci vivere nuove avventure.
Pellizzari maneggia con perizia l’intreccio che oltre alle vicende personali di Arcani, Corba, Lengue e la Lupineri ci porta a conoscere una misteriosa organizzazione internazionale che mischia tecnologia, ricerca e filosofie orientali, oltre ovviamente ad una bel flusso di soldi, che poi sono uno dei più classici moventi dei romanzi gialli e di mistero.
Gli ingredienti per una buona lettura ci sono tutti: intreccio ben calibrato e discretamente avvincente e personaggi ben caratterizzati tra i quali spicca la giovane Lisa, adolescente che ovviamente parla la lingua dei giovani, ma che, allo stesso tempo mostra tutte le proprie fragilità.
Alla fine restano alcune questioni irrisolte per cui siamo sicuri che Pellizzari non mancherà di portarci nuovamente nel mondo di Arcani e soci per farci vivere nuove avventure.
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