giovedì 3 marzo 2016

#RoadToRio - Intervista ad Alex Ranghieri: The Net Patroller, supereroe del Beach tricolore

Alex Ranghieri è praticamente nato col pallone da pallavolo in mano. Inizia a far volar la palla a Cordenons sotto la guida di Danila Turchet e Anna Fenos. Prosegue la sua carriera indoor a Treviso, Ravenna e Loreto. Poi decide di dedicarsi al Beach Volley e non potrebbe essere altrimenti visto che calca i campi cordenonesi del Centro Estate Viva fin da bambino. Deve interrompere la qualificazione a Londra 2012 a causa di un brutto infortunio alla spalla, ma non demorde. Vince due volte il campionato italiano e in questa stagione trova il compagno ideale: Adrian Carambula: uruguaiano di origini italiane, trapiantato a Miami. Un bel melting pot visto che anche Alex ha la mamma canadese... Una coppia di supereroi che rincorre un sogno: The Net Patroller & Mr. Skyball!
Come procede la lunga corsa per la qualificazione olimpica? Per seguire il complicato iter bisognerà lottare fino a Giugno…

Al momento saremmo qualificati essendo la 14esima coppia del ranking provvisorio, ma abbiamo molti tornei davanti a noi prima del termine e dobbiamo mantenere una media alta. Il 2016 è iniziato bene con un ottimo quinto posto all' Open di Maceio in Brasile, dove ci siamo arresi in un match tiratissimo davanti ad un mito del nostro sport come Phil Dalhausser. Si terrà conto degli ultimi 12 risultati conseguiti tra 2015 e 2016 e noi possiamo migliorare visto che attualmente abbiamo nel bagaglio alcuni brutti risultati. Il termine utile per far punti è il 13 Giugno, ma sapremo già il nostro destino a Maggio
Tu e Adrian sentite il peso della responsabilità oppure affrontate l'esperienza con adrenalina ed emozione?
Nessun peso, solo consapevolezza di dover lavorare duro vista l'entità dell'appuntamento. Dico la verità: non sento nessuna pressione. Solo molta voglia aggiunta di raggiungere l'obiettivo
Ranghieri/Carambula: la strana coppia. Insieme riunite quattro nazionalità e probabilmente anche le diversità caratteriali di tutti e quattro gli stati... Ci racconti come è nata la vostra partnership e perchè funziona a gonfie vele?Una mattina a Rio nel 2013 mi sono ritrovato a fare colazione con Dalhausser (campione olimpico con Todd Rogers a Pechino 2008) e lui mi ha fatto il nome di Adrian. Al termine di una stagione non proprio positiva per me e il mio ex socio ho deciso di fare un viaggio a Miami per conoscerlo. Ho capito subito che eravamo due persone destinate a fare grandi cose perché avevamo la stessa fame!
Solo un anno di lavoro insieme e sono già arrivati successi importanti come i Master di
Il piccolo Alex alle prese coi rudimenti del Minivolley
Milano e Antalya e il gran argento agli Europei di Klagenfurt. Qual'è la cosa più importante per far funzionare una coppia in cui è necessario “sopportare” il compagno anche (e soprattutto) nei momenti di difficoltà? Come interviene lo staff tecnico in queste dinamiche?
E' una relazione vera e propria, basata su rispetto e fiducia reciproca. Siamo una coppia che funziona bene anche perché abbiamo un tecnico di cui ci fidiamo molto (Paulao) da quel valore aggiunto per farci ritrovare il sorriso anche dopo qualche litigata. Le difficoltà ci mettono a dura prova, ma siamo stati capaci di andare contro molti pronostici. I nostri risultati sono frutto di passione e sacrificio. Siamo due mentalità affini e molto forti tecnicamente. Riusciamo a tirar fuori il meglio perchè abbiamo la stessa idea di gioco in testa
Com'è la vita di un beacher professionista? Oltre ai viaggi e alle belle spiagge ci sono sacrifici anche economici. Siete supportati attivamente nell'inseguimento del vostro sogno o molto è lasciato alla libera iniziativa personale?Siamo interamente coperti da Federazione e Coni
Quanto c'è di pordenonese in questa tua rincorsa a Rio? Senti il supporto di staff e amici del Centro Estate Viva? Nel cuore porto sempre il CEV perché è li che sono nato sportivamente. Ringrazierò sempre Anna Fenos che 20 anni fa, con le sue idee rivoluzionarie, ha dato questo gioiellino a Cordenons e ha permesso a molti ragazzi di dedicarsi al Beach

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