venerdì 3 febbraio 2017

"Così è la vita che ci innamora" - Racconti dei residenti della Casa Anziani “Alfredo e Ada Arcicasa”

Ascoltare storie è stata sempre una mia passione. Fin da piccolo passavo ore e ore tra i raccconti. Poco importa se fossero quelli registrati ne “I raccontastorie”, quelli scritti in libri e fumetti oppure quelli disegnati e filmati che passavano in televisione. Devo dire che ho avuto la fortuna di avere due grandi narratori in casa. Le storie epiche, guerresche e storiche, ma anche venate di sottile ironia del nonno Ciro e quelle di quotidianità del piccolo paese, ricche di aneddoti spassosi nelle quali era maestra la nonna Eni. Loro amavano raccontarle e io adoravo stare ore ad ascoltarle. Dicono che l'emozione aiuta a fissare i ricordi. Io ho il mio Hard Disk interno ricolmo di queste storie, delle quali ricordo ogni singola parola, inflessione, colore, come me le stessero raccontando in questo momento.
Capirete, quindi, come sia stato ben felice quando il Comune di S. Quirino e la Casa Anziani Ada e Alfredo Arcicasa mi hanno chiesto di aiutarli in un bellissimo progetto: raccogliere i racconti dei residenti nella struttura e ricavarne un libro. Ho posto un'unica condizione. I racconti dovevano parlare solo di ricordi felici, la tristezza sarebbe stata bandita. Il risultato è stato “Così è la vita che ci innamora”, che raccoglie 24 storie di arzilli vecchietti, ma anche di animatrici, operatori socio sanitari e dirigenti della struttura sanquirinese. Una struttura che contraddice un sacco di luoghi comuni sulle Case Anziani e che porta gioia in chi vi risiede. E per giungere a questa conclusione basta passare qualche ora al suo interno. Perchè anche da (quasi) centenari e dotati di deambulatore o sedia a rotelle è possibile divertirsi ballando la zumba oppure ammirare le forme delle infermiere!
La percezione, dall'esterno, di una Casa Anziani è sempre un po' triste. Quasi un parcheggio per accompagnare gli anziani ospiti nell'ultimo tratto del loro percorso, tra forze mentali e fisiche che si fanno sempre più flebili.
O almeno così pensavo prima di mettere piede nella Casa Anziani “Ada e Alfredo Arcicasa” di S. Quirino. Gli ospiti, mi hanno contagiato con la loro vitalità e voglia di raccontarsi. Certo, gli acciacchi, i fastidi e i brutti pensieri sono presenti ma, per quanto possa sembrare paradossale, ogni volta che chiacchieravo con un vecchietto, più o meno arzillo, venivo invaso da una grande gioia di vivere. E la felicità nei loro occhi dopo le lunghe chiacchierate era una gran ricompensa.
Grazie a Stefania, Valentina, Heydy, la Psyco, Alex e tutto lo staff (veramente incredibile!) tutti questi signori non sono solo accuditi, ma anche spronati a passare al meglio le giornate. E quindi oltre ai pasti (che suscitano sempre qualche brontolio. Ma, d'altronde, la Casa è colma di ex cuoche di talento che amavano il cibo sostanzioso e ben condito!) ci sono un sacco di attività che vanno dal canto alla fondamentale lettura dell'oroscopo quotidiano, per non parlare dell'organizzazione delle gite fuori porta. Anche la fisioterapia può essere un momento divertente...

In questo contesto non è stato difficile farsi raccontare gli episodi più significativi delle loro esistenze. Unica indicazione: bando alle tristezze e “Solocosebelle”!

E così possiamo ricostruire un pezzo di vita quotidiana della San Quirino che fu, con i suoi riti e i suoi luoghi tipici. Ma, soprattutto, possiamo scoprire storie a loro modo straordinarie e persone che con le loro esperienze ci raccontano di luoghi lontani e mitici e di personaggi che abbiamo visto solo nei libri di storia o nei rotocalchi. Chi di noi non ha mai bevuto un drink e fatto quello che al giorno d'oggi chiameremo un selfie con Muhammad Ali o tenuto a balia la figlia di Vittorio De Sica?
Ma soprattutto possiamo ricostruire una geografia di sentimenti e passioni (anche amorose) che bruciano ancora ben vive e che ci ricordano come valga la pena vivere con intensità ogni singolo giorno

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