Il servizio è un elemento atipico all'interno di uno sport situazionale come il volley. E' infatti l'unica tecnica che non risente di influenze esterne e che mette l'atleta in una situazione stabile e standardizzata rispetto al pallone. Nella presente lezione presenteremo le tecniche più diffuse di servizio (Float - Salto Float - Salto Spin) individuandone le caratteristiche e proponendo delle progressioni didattiche, oltre che analizzandone lo sviluppo partendo dall'atleta in età giovanile per giungere all'atleta evoluto
IL SERVIZIO
La pallavolo è uno sport situazionale.
In questo il servizio rappresenta una atipicità: è l'unico
fondamentale che non subisce influenze esterne. E' un movimento che
si presta ad essere standardizzato e che riguarda semplicemente
l'atleta e il pallone. Nonostante sia apparentemente facile ad ogni
livello risulta fortemente determinante.
Per questa ragione già tramite la
ripetizione in forma analitica è possibile avere un riscontro
immediato in termini di apprendimento e controllo di palla e con un
numero significativo di ripetizioni è possibile consolidare il gesto
in tempi relativamente veloci.
Ovviamente l'allenamento del servizio
non riguarderà solo la parte analitica, che servirà a stabilizzare
il gesto, ma verrà inserito anche nelle altre forme di esercizio:
- Battuta e ricezione → Nelle due modalità:
- Ripetizioni per migliorare/padroneggiare la tecnica di ricezione
- Esercizio competitivo con obiettivi di rendimento
- Nelle esercitazioni di Cambio Palla, ricordando che il miglioramento della fase si ottiene grazie ad un elevato numero di ripetizioni. In questo caso il volume di lavoro è fortemente correlato con il miglioramento, ed è opportuno inserire poche variabili situazionali
SVILUPPO TATTICO E METODOLOGICO DEL SERVIZIO
Ovviamente l'obiettivo iniziale sarà quello di fornire uno strumento per iniziare il gioco. In questo senso deve essere visto l'utilizzo della battuta dal basso. Non sembra opportuno spenderci troppo tempo in allenamento: oltre a non fare sviluppare il bagher di ricezione sarà infatti un gesto utilizzato solo per poco tempo dal giovane pallavolista e per motivi funzionali:
Quindi l'obiettivo successivo, una volta insegnata e stabilizzata la tecnica sarà quello di “offendere l'avversario”. Ovviamente la tattica e la gestione della battuta andranno inserite in un sistema di squadra. L'obiettivo principale non diventa (solo) fare punto, ma mettere in difficoltà la costruzione di gioco avversaria. Per questo sarà necessaria una metodologia di allenamento che presti attenzione a:
- Gestione dell'errore (singolo e di squadra)
- Massimizzare il rapporto Punti/Errori
- Pressione sulla squadra avversaria condizionandone la costruzione di gioco e facilitando le scelte di muro/difesa della nostra squadra.
- Tipi di battuta: Float – Salto Float – Salto Spin. Con le variabili per i primi due tipi riguardanti il posizionamento rispetto alla linea di fondo e per tutti e tre i tipi riguardanti la zona di partenza della battuta
- Esecuzione tattica del servizio:- Su zona (per condizionare il gioco del palleggiatore)
- Su attaccante (corta per togliere rincorsa – lunga per non permettere un'adeguata rincorsa – in figura per difficoltà tecniche su quel tipo di colpo)
- Su zona di conflitto. - Se il servizio avrà compiti
prevalentemente tattici si dovrà richiedere una maggior precisione,
mentre se il servizio sarà potente (o battuto da distante riga) non
si cercherà il singolo giocatore, ma la zona. Fermo restando che una
battuta che colpisce il bersaglio a costo di perdere efficacia non è
una buona battuta
Altri pericoli sono l'ingenerarsi della noia per le elevate ripetizioni e anche la difficoltà di allenare il fondamentale sotto pressioneE' la tecnica di base che poi si evolve nel salto-float. Consiste principalmente nell'effettuare un colpo con la mano rigida e piatta, attraverso un colpo netto, non accompagnato e con la mano che si arresta subito dopo aver effettuato il colpo. Non bisogna imprimere rotazione al pallone in modo da fargli ottenere una traiettoria di volo irregolare che metta in difficoltà il ricettore. In caso di battuta da distante linea il colpo può essere leggermente più accompagnato, prestando però attenzione a non cedere con la spalla.IL LANCIOE' la fase più importante per evitare errori esecutivi. Deve avvenire preferibilmente con il braccio opposto rispetto a quello che colpisce. La postura iniziale prevede il piede opposto all'arto che colpisce leggermente avanti (indicativamente punta del piede dietro a metà del piede che sta avanti). Al momento del lancio il peso è sbilanciato all'indietro per poi sbilanciarsi in avanti nel momento del colpo. Come controllare il lancio:- Inizialmente si può preferire il lancio a due mani per ottenere una maggior precisione
- Lancio davanti e sopra la spalla che colpisce (se lasciamo cadere il lancio, il pallone atterra davanti al piede dx)
- Movimento ad “ascensore” del braccio che non colpisce che accompagna la palla verso l'alto/avanti
- Staccare la palla più in alto possibile e ridurre il tempo di volo della palla
- Colpire sul punto morto
- Evitare i lanci troppo alti, che sfavoriscono una corretta coordinazione. La palla deve essere sufficientemente alta per permettere di colpire a braccio disteso
- Alcuni giocatori preferiscono partire col braccio che colpisce già caricato mentre altri partono con il braccio sciolto
- Ci sono anche giocatori (meno forti di spalla) che mettono dei passi prima del colpo
CARICAMENTO E COLPO- Il caricamento avviene con la mano ruotata verso l'esterno per aprire la spalla e far intervenire il pettorale
- Colpo a braccio disteso
- Il movimento del braccio è veloce
- Colpo secco e mano/polso rigido → Non ci dobbiamo “far comandare dalla palla”. Se la mano non è sufficientemente rigida si rischiano flessioni laterali o dorsali che portano a servizi che nel migliore dei casi assumono una traiettoria alta sopra il nastro (in caso di flessione dorsale) e nel peggiore un errore o una traiettoria diametralmente opposta a quella desiderata
Nella progressione didattica dovremo cercare di generare traiettorie tese e vicine al nastro. Per far questo ci sono due step fondamentali:- Nella fase di apprendimento bisognerà individuare una distanza ridotta da coprire,incrementandola gradualmente quando il giocatore riesce a mantenere un'adeguata esecuzione e un sufficiente controllo della palla
- In seguito si lavorerà sulla velocità impressa alla palla. Per far questo si dovrà contare su un lancio stabile e si deve prestare attenzione a non condizionare l'impatto tra mano e palla.
ESERCIZI- Imitativo colpo di battuta verso il pavimento
- Lancio vicino al muro (non deve toccare il muro, ma deve passare vicino)
- Lancio e fermo la palla con braccio disteso
- Colpo di battuta a muro tenendo palla in mano
- Colpisco con polso rigido la palla a contatto con la parete (o colpisco la parete/materasso con la mano)
- Battuta da 4-5m contro bersaglio (sulla parete oppure tabellone del canestro)
- C.s ma seduti su una sedia → La palla in questi 2 esercizi deve ritornare dritta
- C.s. con ginocchio a terra (il ginocchio a terra è quello corrispondente al braccio di colpo per favorire l'apertura
- Battute su bersagli/tappetini ed esercizi tra battitori in forma di gara
Nel video qui sotto Marco Paolini illustra i 3 principali tipi di battuta inserendo anche alcuni esercitazioni per la didattica:
Seguono due video di Paolo Cerruti che presenta delle progressioni didattiche per consolidare lancio e colpo sulla palla:
LA BATTUTA SALTO FLOATRispetto alla omologa con i piedi a terra la battuta salto float permette una maggior altezza di impatto, consentendo l'utilizzo di traiettorie più incidenti e, a parità di velocità di braccio, una maggiore velocità della palla grazie all'inerzia esercitata dal corpo in movimento e trasferita sulla palla. E' molto utilizzato perchè permette di mantenere un'elevata pericolosità pur contenendo il numero di errori.Per impostare la battuta salto float si deve avere una perfetta padronanza della tecnica di servizio flottante piedi a terra. Il passo successivo sarà quello di proporre una battuta camminando, senza salto, in modo da iniziare a coordinare lo spostamento e il lancio e di individuare il momento ottimale per effettuare quest'ultimo.A tal proposito l'alto livello propone diversi tipi di tecnica, già a partire dai passi di rincorsa utilizzati e dalla tipologia di lancio
Qui sotto potete vedere l'analisi video della Jump Float di Sheilla:
Qui diversi tipi di rincorsa:
Rincorsa e stacco ad un piede:
La rincorsa con lancio a due mani, tipica del maschile (in questo caso rappresentata da uno sei maestri di questa tecnica ovvero Emanuele Birarelli):
La rincorsa più diffusa nel femminile ricalca quella dell'attacco con progressione sx/dx/sx e lancio della palla sull'appoggio destro, con una mano. Mentre nel maschile quella più frequente è a due mani per avere massima precisione. Questo è dovuto principalmente da un fattore di forza. Essendo minore nelle donne si ricerca il lancio ad una mano per poter più facilmente aprire la spalla. Negli uomini, invece, non essendoci troppa necessità di fare un colpo potente si privilegia la precisione e il controllo del lancio. Alla fine ognuno fa un adattamento che risulta coordinativamente più facile. L'importante resta sempre mantenere alcuni parametri costanti, indipendentemente dal numero di passi usati e dal tipo di lancio, ovvero:- Palla avanti all'asse corporeo nel momento del colpo
- Palla sopra la spalla che colpisce
- Braccio disteso
- Velocità di esecuzione
- Colpo secco e mano/polso rigidiESERCIZI PER SALTO FLOAT:Si mantengono gli stessi esercizi del float. In più:- Tendere un elastico ad altezza rete vicino alla linea di battuta → Far partire il colpo alla massima altezza
- Effettuare una battuta salto float partendo da plinto → Evitare di colpire la palla in fase discendente
BATTUTA SALTO SPIN
E' il servizio che caratterizza soprattutto la pallavolo maschile di alto livello, ma ha anche qualche buon interprete in campo femminile. L'utilizzo minore tra le donne è dovuto alla minor efficacia del colpo: se non adeguatamente potente la battuta con rotazione è più facilmente gestibile che non una buona salto float.
La dinamica e conseguentemente la didattica del colpo hanno parecchie differenze rispetto al servizio salto float.
IL LANCIO
Già dal lancio si può notare una prima grossa differenza. Mentre come abbiamo visto per il servizio jump float il lancio avveniva durante la rincorsa in questo caso dobbiamo lanciare la palla prima di partire con la rincorsa. Il lancio avviene quasi sempre con il braccio opposto che colpirà la palla perchè questo, in genere, aiuta la coordinazione e dovrà essere verso alto avanti per poter permettere un corretto sviluppo della rincorsa che è come quella d'attacco. Per ottenere una stabilità del lancio sarà opportuno effettuare un movimento dal basso verso l'alto del braccio che lancia, bloccando le articolazioni di gomito e polso e alzando la palla utilizzando solo la spalla. In pratica è un attacco dalla zona di battuta. Il braccio è sciolto e veloce e il colpo va effettuato alla massima altezza, col braccio disteso. Come per la battuta salto float è importante che la palla sia davanti all'asse corporeo e davanti alla spalla che colpisce. Se osserviamo i giocatori di alto livello possiamo notare che quasi tutti hanno una routine consolidata di passi per avvicinarsi al punto di battuta. Questa aiuta a calcolare bene le distanze rispetto al punto di stacco (ovvero il più vicino possibile alla riga di fondocampo) in modo da poterlo raggiungere correttamente. In genere quasi tutti utilizzano una rincorsa su 3 appoggi, ma ci sono esempi di ottimi battitori che lanciano la palla più bassa ed effettuano solo il passo di stacco (ad esempio Juantorena). Come nel colpo d'attacco sarebbe opportuno di chiudere leggermente col piede sinistro (o destro per i mancini) per verticalizzare il salto e nello stesso tempo saltare più vicino possibile alla riga, senza pestarla.
IL COLPO
Il colpo deve imprimere una rotazione alla palla e quindi è uguale a quello che utilizziamo per eseguire il colpo d'attacco. Quindi è necessario che la mano avvolga bene la palla e tramite un'azione veloce di polso imprima velocità e rotazione. Il polso permette di effettuare un colpo potente (che è la base), ma anche tutte le variazioni (colpo corto, colpo liftato)
LA RICADUTA
E' personale, nel senso che c'è chi preferisce effettuare un lancio che consente di ricadere molto dentro il campo e chi lo fa appena sopra la riga di fondo campo. L'importante è sempre salvaguardare il corretto rapporto con l'asse corporeo, non infilarsi sotto palla ed effettuare il colpo alla massima altezza possibile.PROGRESSIONE DIDATTICA:
- Punto di partenza più vicino alla riga, con una rincorsa di solo due passi e lancio basso. Questa soluzione permette di avere un punto di stacco più preciso ed agevolare le richieste coordinative
- Allontanare il punto di partenza, allungare i passi ed inserire il terzo, aumentando contemporaneamente l'altezza del lancio e cercando una ricaduta dentro il campo → si aumentano le difficoltà coordinative e anche l'impegno neuromuscolare della ricaduta dal salto
- Rincorsa lunga e lancio alto per migliorare l'accelerazione e acquistare potenza sfruttando al meglio le proprie capacità organico-muscolari
ESERCIZI- Servizio spin senza saltare → Mettere la palla in campo tirando forte → colpire a braccio disteso e veloce, accelerando bene il colpo della mano sulla palla
- Battute con il nastro posizionato sopra la rete
- Stacco a circa 50 cm dalla linea di fondo → Rincorsa e stacco dietro nastro/scotch posizionato a terra
Video con analisi del colpo Jump Spin
Questo è Clayton Stanley (ex opposto della Nazionale USA)
Savani e Juantorena a confronto
Raphael (ex Trento) mostra le variazioni di colpo con rincorsa salto float. L'ultimo colpo è uno spin su tipica rincorsa salto float
GESTIONE DELLA BATTUTA
Come detto sopra sarà importante, anche e soprattutto durante le sedute di allenamento dare delle indicazioni chiare su come vogliamo gestire pressione ed errori in battuta. Chiaramente la situazione ideale è quella nella quale ci sono più punti che errori e il gioco della squadra avversaria viene fortemente condizionato dal nostro servizio. Tuttavia dobbiamo ricordarci che prima di fare certe richieste in partita dobbiamo essere sicuri che i nostri atleti siano in grado di eseguire i colpi che pretendiamo. Appare solare, ma a volte ce lo dimentichiamo, che se non ho mai allenato, ad esempio, la battuta corta non posso richiederla ad un giocatore durante la gara. O meglio: non posso pretendere che la esegua correttamente e senza sbagliare. Allo stesso modo se in allenamento io tollero l'errore (e in questo caso, ad esempio, fornire troppi “bonus” in battuta durante le esercitazioni a punteggio/obiettivo può rivelarsi un'arma a doppio taglio), non do indicazioni su dove battere e non correggo l'esecuzione tecnica, non posso poi pretendere che queste cose scompaiano (errore tecnico o forzatura) o magicamente appaiano (servizio tattico) durante il match.
Ognuno poi può impostare una propria filosofia: c'è chi designa dei battitori che possono assumersi margini d'errore più elevato (“possono sbagliare” a me personalmente sembra una bestialità) e altri che avranno compiti più tattici. Si può anche decidere che tutti i giocatori siano deputati a forzare il servizio. L'importante è che la cosa sia chiara per tutti. Ci sono poi delle indicazioni, diventate ormai quasi dei mantra per noi allenatori, che possono aiutare nel creare delle regole di squadra per la gestione del servizio. Le riporto qui, tenendo conto che possono essere condivise o meno e che non sono regole inderogabili, ma (spesso) pillole di buonsenso:- Sbagliare poche battute. Sembra scontato ma spesso ce lo dimentichiamo. Anche le squadre più forti non hanno il 100% di positività in fase cambiopalla e perciò pur avendo come obiettivo quello di render il gioco più difficoltoso non dobbiamo per forza sempre risolvere loro il problema. Stessa cosa capita dopo una serie di battute: la squadra avversaria è già in difficoltà perchè non riesce ad uscire da una rotazione. Possiamo permetterci di diminuire il fattore di rischio in battuta ed evitare di aiutarli a fare cambiopalla senza toccare il pallone.
- Variare il tipo di battuta ed averne diversi tipi nel proprio bagaglio tecnico
- Evitare gli errori di servizio dopo un'interruzione (time out, infortunio, cambio ecc...)
- Evitare gli errori sulla prima palla della partita o sul possibile match ball
- Evitare l'errore dopo che un compagno ha già sbagliato nella rotazione precedente
Un discorso a parte meriterebbe anche la gestione del battitore durante un time out che precede una battuta particolarmente importante e decisiva. Chiaramente bisogna conoscere il proprio atleta, perchè fortunatamente non siamo tutti uguali. Di sicuro una cosa da non fare è sicuramente dire “NON sbagliare la battuta”. Per un meccanismo perfettamente normale il nostro atleta non percepirà la negazione e la sua mente si concentrerà proprio su quello che noi vogliamo evitare, ovvero la battuta sbagliata (è normale. Se ci dicono “Non pensare ad un albero” la prima cosa che si materializza nella nostra mente è proprio un albero...).
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