Un paio di settimane fa avevamo parlato del nascente gruppo di Sitting Volley che si avvierà il prossimo primo Marzo presso la palestra di Via Vesalio a Pordenone. Siamo andati a fare quattro chiacchiere con Marco Francescutto, il 34enne zoppolano che gestirà gli incontri di questo neonato gruppo. Marco gioca a Breda di Piave ed è l'unico friulano a far parte della Nazionale Italiana di Sitting Volley
Come ti sei avvicinato al Sitting
Volley?
Ho giocato a pallavolo a S. Vito. Poi a
20 anni la diagnosi di sclerosi multipla ha fatto si che non potessi
più praticare sport e quindi ho privilegiato lo studio. Il sitting
volley l'ho scoperto guardando la tv grazie alle Paralimpiadi, prima
di Londra e poi di Rio. Ho iniziato a cercare informazioni in rete
per vedere se fosse possibile praticarlo in zona. Per fortuna nel
2016 ho conosciuto Eugenio Borgo che mi ha invitato a provare la
disciplina a Bagnaria Arsa. Abbiamo fatto una dimostrazione in Villa
Manin assieme ai bambini del minivolley. Dopo poche settimane ho
conosciuto Nadia Bala (che è l'atleta più rappresentativa del
Sitting in Italia)
e sono stato convocato ad un raduno della Nazionale
Cosa ti piace di questa disciplina?
Io amo la pallavolo e l'agonismo. Sono
cresciuto ammirando la Generazione dei Fenomeni: Bernardi, Zorzi,
Cantagalli. Ma il sitting volley è molto di più: è anche una
grande opportunità di socializzazione e per questa ragione vorrei
farlo conoscere a più persone possibile
Com'è la situazione nella nostra zona?
Ci sono poche squadre: un gruppo a
Bagnaria e una squadra più strutturata a Breda di Piave, dove mi
alleno e gioco. Il campionato è fatto a concentramenti nei quali
uniamo le squadre per vicinanza. In Veneto c'è Rovigo, poi bisogna
spostarsi fino in Trentino o in Emilia Romagna. Ci sono parecchi
centri anche nel Sud Italia e infatti quasi i raduni della nazionale
vengono svolti al Sud
A proposito di Nazionale: ci racconti
le emozioni dell'Azzurro
I raduni sono impegnativi sia
fisicamente che mentalmente e, di solito, durano dal venerdì alla
domenica, con doppie sedute. Ricordo la mia prima partita, a
Torchiara, vicino a Salerno, come faticosissima: giocavo con ragazzi
molto più esperti di me, io ero fuori allenamento e avevo iniziato
da pochissimo. Però sentire l'inno e rappresentare l'Italia da
un'emozione speciale. La prima partita che sento di aver giocato
veramente con consapevolezza è stata a Rotonda in Basilicata. Un
triangolare contro Egitto e Georgia. Negli altri paesi il Sitting
Volley è praticato da molto tempo, mentre in Italia è uno sport
giovane, visto che è “nato” nel 2013. Ho partecipato a tornei
internazionali. L'ultimo è stato il Grand Prix di Wroclaw, in
Polonia. Oltre ad aver perso per 3-2 contro la “solita” Georgia
(che è un po' la nostra bestia nera, ma che ci impegneremo a
battere!) posso dire di aver preso parte alla prima, storica,
vittoria internazionale della nostra nazionale contro la squadra
polacca del Legnica.
L'allenatore della Nazionale è Lele
Fracascia che ha giocato ed allenato per tanti anni in A1, e che è
passato come atleta nel Sitting. Grazie a lui abbiamo potuto giocare
anche con Roberto Masciarelli (che della Generazione dei Fenomeni ha
fatto parte integrante, vincendo Europei dell'89 e Mondiale del '90 e
che è tornato “eleggibile” per il Sitting “grazie” a due
protesi d'anca ) e Amauri Ribeiro, responsabile del Sitting
Brasiliano. Tutti questi campioni hanno giocato per anni a Falconara
con Fracascia
Il tuo obiettivo come atleta?
Il sogno per il quale sto lavorando è
Tokio 2020. Ma prima vorrei godermi e far bene anche negli eventi
internazionali intermedi. A novembre, ad esempio, ci saranno gli
Europei a Parenzo
Come affronti l'impegno a Pordenone
come istruttore?
Carico di entusiasmo. Spero venga tanta
gente e soprattutto che abbia voglia di tornare. Vogliamo allargare
la base coinvolgendo persone che vogliano fare sport e stare assieme
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