Può un cofanetto contenere le tracce di un'esistenza che meriti di essere raccontata? Secondo Francesca Brosadola, autrice di “Divenne neve” (Aviani & Aviani Editori) la risposta è assolutamente affermativa. Il cofanetto in questione è quello che contiene la corrispondenza, le foto e i ricordi del giovane Lorenzo Brosadola, zio dell'autrice.
Renzo, come era conosciuto da tutti, dopo l'infanzia trascorsa prima in Umbria e poi in Austria e dopo gli studi in quel di Udine si arruola negli Alpini. Nel corpo delle penne nere da prova di coraggio e di grandi capacità organizzative prima in Albania e in seguito nella terribile campagna di Russia, guidando la propria unità nella battaglia del Don e poi sparendo, quasi fosse neve, nella rovinosa ritirata dalla gelida steppa russa. Il libro ripercorre, con dovizia di documenti, la vicenda umana di un giovane brillante, la cui vita, come quella di molti altri si spense troppo presto. Dall'altro lato permette anche di capire lo stato d'animo dei familiari che passano gli anni in attesa di un sempre più improbabile ritorno. Una vita segnata dalle guerre mondiali: la prima lo ha reso profugo, la seconda lo ha fatto diventare solo uno splendido ricordo chiuso in un cofanetto.
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