Foto Credit: Luca Chiandoni |
Dopo una pausa lunga dallo studio, risalente al 2018 gli A Toys Orchestra propongono un album ruvido, che parte da radici blues, cantato in inglese e completamente analogico, senza interventi di post produzione digitale. Molti ci hanno visto anche un’influenza stilistica e teamtica di Nick Cave. “Lo stop è stato quasi fisiologico – sostiene il fondatore e frontman Enzo Moretto – la pausa ci ha permesso di riazzerare un po’ tutto e di ritrovare nuova linfa. Poi il disco ha bussato un po’ da solo alla porta. Era scoccata l’ora di tornare e l’ora è appunto la mezzanotte! Un’ora affascinante che mi è sempre apparsa come una sorta di limbo temporale dove si è sospesi tra ieri, oggi e domani. Un po’ tutte e tre le cose assieme. Ed era appunto quello che stava succedendo anche a noi che nel presente stavamo puntando al futuro, ma riconnettendoci saldamente al nostro passato. Forse un concetto un po’ marzulliano, ma è esattamente quello che stava accadendo.”.
Un ritorno con una precisa scelta stilistica
“Le
canzoni che stavamo creando – spiega Moretto – ci sembravano innocenti e quindi
non volevamo edulcorazioni. Suonavano autentiche e ci pareva un peccato
modificarle con la produzione. Sarebbe stato come mettere un trucco pesante, da
donna adulta, ad una bambina di sei anni. Volevo dimostrassero tutta la loro
fragilità anche a livello di suono. Una fragilità che poi,secondo me, è anche
la loro grande forza.”.
La carriera degli A Toys Orchestra ha alle spalle un
sacco di concerti anche a livello
europeo
“Quando saliamo sul palco – osserva il cantante – cerchiamo di
divertirci e stare bene. E lo facciamo soprattutto per noi stessi. Vorremo
portare questa nostra sensazione al pubblico che verrà a Sesto. Una nostra
particolarità, soprattutto adesso che si sono aggiunti due nuovi membri alla
band, è quella di essere polistrumentisti per cui gli spettatori non si
troveranno di fronte una band canonica con ruoli fissi, ma ci vedranno passare
da uno strumento all’altro tra un brano e il successivo”.
Per
Moretto ci sono anche motivi affettivi e familiari che lo legano al Friuli
“Io
ho parenti a Tarvisio e Ilaria De Angelis, una delle fondatrici del nostro
gruppo ha familiari nell’udinese. Quando posso, da amante della montagna, amo
venire a passeggiare in alta quota nella vostra regione. E ho una carissima
amica friulana che, dirò una banalità, ci fa un frico buonissimo!”
Ma tornando
alla musica Moretto è sicurissimo
“Non voglio andare troppo avanti e fare
progetti. Adesso siamo in tour e tutte le nostre energie saranno sul palco. Sicuramente
questa esperienza si trasformerà in un carburante per produrre nuova musica”
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