lunedì 26 agosto 2024

Emulazioni Pericolose - Luca Mastrantonio

Ho recuperato questa recensione dopo aver visto "Into the Wild" che occupa un paragrafo del libro in questione. L'attualità ci propone quotidianamente notizie di cronaca che emulano elementi tratti da romanzi, film, serie tv o videogiochi. Ma qual è l'influenza della finzione sulla vita reale? Questa è la domanda che si è posto Luca Mastrantonio, giornalista del Corriere della Sera,ideatore dell'inserto “La lettura” oltre che vicecaporedattore del magazine “7”. La possibile risposta è contenuta nel saggio “Emulazioni pericolose” (Einaudi) che indaga e scandaglia gli effetti emulativi delle narrazioni moderne cercando di spiegare i meccanismi che li generanoIl fenomeno non è recente se si considera che già Goethe nel 1778 era stato costretto ad invitare i lettori de "I dolori del giovane Werther" a non suicidarsi come il protagonista, visto l'alto numero di amanti delusi che aveva deciso di imitare il gesto. Ovviamente i media hanno una certa responsabilità nel diffondere le notizie, ma talvolta i motivi che guidano i fan (parola che deriva non a caso da fanatico) sono insondabili. Un caso tipico è quello di Mark Chapman, l'assassino di John Lennon che ha affermato di essersi ispirato a “Il giovane Holden” di J.D. Salinger. Gli esempi sono molteplici e vanno da quelli più innocenti (la passione per i gufi dopo la visione di “Harry Potter” e quella per pratiche erotiche alternative, non sempre andate a buon fine, con la trilogia delle “50 sfumature) ai “campus murderer” che si rifacevano a  Stephen King o i carcerieri di Guantanamo che riproducevano le torture della serie tv “24”. Tuttavia ci sono anche casi di emulazione positiva. Courtney Love, moglie di Kurt Cobain ha “deromanticizzato” il gesto del marito durante il funerale ed ha invitato i potenziali suicidi a farsi aiutare. Sarà un caso ma nei mesi successivi c'è stato un boom di telefonate agli appositi centri di aiuto. Con i social, che per loro natura non hanno una mediazione “redazionale” la situazione si è,se possibile,amplificata. La neuroscienza ci dice che quando leggiamo si attivano gli stessi neuroni che si metterebbero in moto se agissimo realmente. Cosa possiamo fare,quindi? “Siamo molto influenzabili e dobbiamo esserne consapevoli – afferma Mastrantonio – E' necessario quindi che ognuno di noi collabori per creare un senso di responsabilità diffusa. Un piccolo passo sarebbe già quello di evitare di condividere notizie e contenuti che potrebbero trasformarsi in modelli pericolosi di comportamento”   

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