Ogni tanto è difficile esprimere la gioia che si prova attraverso le parole. Ma se c'è stata una cosa che mi ha fatto tantissimo piacere la scorsa settimana e mi ha sinceramente emozionato è stato vedere l'esordio di Samuel Onwuelo in Superlega con la mitica maglia gialloblu di Modena. Un'emozione forte perchè ho avuto la fortuna di conoscere Sam in Rappresentativa Regionale (in un gruppo veramente eccellente sia a livello tecnico che umano) e vedere di persona quanto fosse forte la sua determinazione nel perseguire sogni ed obiettivi. Senza che però questo mettesse in secondo piano le altre "cose della vita": la scuola, l'educazione e la capacità di stare assieme agli altri ragazzi senza atteggiarsi a fenomeno. Per questo ho voluto sentire le sue sensazioni in questo momento particolare, ma anche quelle del suo "gemello del gol" Paolo Zonca e di Chicco Ferrazzo, che per primo lo ha allenato.
Ciao Samuel. Partiamo dalla fine. Esordio in Superlega contro Milano, festeggiato anche dal tuo primo punto. Te lo aspettavi? E quali sono state le tue emozioni?
Innanzitutto
avere la possibilità di esordire nella massima serie è stato per me un
sogno, un incredibile emozione che non scorderò mai... Coronarlo con un
punto è stato indescrivibile.
Devo
ammettere che inizialmente non avevo ancora ben compreso ciò che era
successo, poi l'urlo del palazzo, l'abbraccio dei miei compagni e tutto
l'ambiente mi hanno fatto realizzare che un grande ed importantissimo
passo nella mia vita era stato appena compiuto.
Com'è la tua settimana pallavolistica?
La mia tipica settimana pallavolistica è composta da 4 allenamenti e 2 partite una in u19 e una in B2
Quante volte ti alleni con la prima squadra? Che effetto ti fa dividere il campo con Bruno, Ngapeth, Lucas e tutti gli altri campioni gialloblù?
Devo
ammettere che sono molto fortunato a poter dividere il palazzetto con
grandissimi compagni e giocatori che hanno scritto e stanno scrivendo la
storia della pallavolo moderna. Cerco con grande zelo di imparare tutto
ciò che posso da questi grandi campioni dando il meglio ad
ogni allenamento.
In
realta ho avuto la possibilità di allenarmi con loro in queste ultime 2
settimane in quanto Alberto Casadei ha avuto dei problemi fisici
Quanto pensi influisca nella tua crescita il poter lavorare con un maestro come Lorenzetti?
Moltissimo. Lorenzetti è un vero e proprio maestro di questo sport e sto cercando di fare tesoro di ogni consiglio che mi da
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Condivido pienamente il detto "un passo alla volta" e quindi il mio
prossimo obbiettivo è fare il massimo alle finali nazionali u19,
sperando che il futuro abbia grosse e bellissime sorprese per me
Facciamo qualche passo indietro. Ci racconti le tue prime esperienze pallavolistiche friulane? Cosa porti con te di quel periodo? Hai mantenuto ancora i contatti?
La mia esperienza in Friuli è stata fondamentale, un bellissimo periodo
ricco di emozioni e profonde amicizie sia con gli allenatori che con i
ragazzi. Ho iniziato a giocare a pallavolo quasi per puro caso con la
scuola e da li è nata la mia passione.
Allenatori e persone che in tutti questi anni sono stati importanti per te
Konigsburg diceva che a volte basta usare parole apparentemente inutili
come un "grazie" per rendere la vita più bella. Infatti vorrei fare
grossissimi ringraziamenti a tutte le persone che mi sono state vicine
in questi anni, i miei allenatori sia quelli che mi hanno supportato in
passato che quelli che continuano a supportarmi, dirigenti sempre
presenti e disponibili e a tutta la bellissima famiglia del Modena
Volley..
Com'è Samuel fuori dalla palestra?
Samuel fuori dal campo è un normalissimo ragazzo. Studente come i suoi
coetanei che cerca di fare del suo meglio anche in ambito scolastico e
relazionale.
E come sia Samuel fuori dal campo lo abbiamo chiesto anche a Paolo Zonca, punto di riferimento del Club Italia di A2 e della Nazionale Juniores che con Samuel ha diviso spesso gioie ed emozioni sia in campo che fuori
"La prima volta che ho visto Samuel è stata alla finale U14 regionale, quando ancora lui non giocava. Ero sorpreso che un cristiano altissimo non giocasse... Beh quella finale l'ho persa ma dall'anno dopo abbiamo giocato assieme per due bellissime stagioni. Prima a Villa Vicentina e poi a Gemona. Possiamo dire che siamo nati e cresciuti assieme. Siamo cresciuti l'uno grazie all'altro perché da subito, visto il nostro carattere, abbiamo cominciato a sfidarci, una sfida che ha portato alla nostra crescita fisica e tecnica, e ci ha fatto venire l'amore e la passione per questo sport. Se capitava che non ci allenassimo assieme era un allenamento triste, diverso dagli altri. Se invece eravamo nella stessa palestra era fantastico. Personalmente non vedevo e attualmente non vedo l'ora di allenarmi con lui perché mi diverto tantissimo. Con lui ho passato tanti momenti belli e tanti tornei. Uno su tutti il Trofeo delle Regioni ad Abano Terme con i '96. Una sua particolarità è che non è mai contento di sé, se durante la partita ha sbagliato una palla allora alla fine dirà che ha giocato male e che quella palla non doveva sbagliarla (io tutto il contrario! Ride). Durante l'anno a Gemona andavo a prenderlo prima di ogni allenamento e ci andavamo assieme. Quando sapevo che lui era con me ad allenamento non vedevo l'ora di andarci. Abbiamo fatto assieme anche il Trofeo delle Regioni di Loreto, i campionati di U16,U18 e serie D a Villa Vicentina e la B2 a Gemona. Un giorno spero di tornare a giocare con lui anche se a mio avviso non abbiamo mai smesso di giocare assieme"
Infine la chiusura spetta a Federico Ferrazzo che ha allenato Samuel negli anni di Villa Vicentina e anche in Rappresentativa Regionale, come assistente del Prof. Schiavon
"Ovviamente mi ricordo ancora la prima volta che Samu è entrato in palestra a Villa
Vicentina. È stato subito evidente che il fisico era nato per il volley:
statura considerevole, braccia lunghe capacità fisiche al di sopra
della media. Mi sono detto: "Chicco questo ha tutto, attento a non
sbagliare".
Il ragazzone però di tecnica non sapeva nulla, proveniva dal calcio, per cui subito a giocare in centro dove potevo cambiarlo con il libero, l'importante era farlo stare in campo.
Sempre disponibile a farsi insegnare con umiltà ma comunque dotato di un carattere deciso e decisionista.
Abbiamo girato con la mia macchinetta, io, lui e Zonca tutta la regione, arrivando fino a Roma al raduno del Club Italia."
Il ragazzone però di tecnica non sapeva nulla, proveniva dal calcio, per cui subito a giocare in centro dove potevo cambiarlo con il libero, l'importante era farlo stare in campo.
Sempre disponibile a farsi insegnare con umiltà ma comunque dotato di un carattere deciso e decisionista.
Abbiamo girato con la mia macchinetta, io, lui e Zonca tutta la regione, arrivando fino a Roma al raduno del Club Italia."
In bocca al lupo Samuel, sperando che altri seguano le tue orme e possano un giorno rilasciare interviste post partita con Bruno e Ngapeth nelle vesti dei disturbatori....
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