Foreste, rocce, acque, popoli. Ma anche emozioni e folklore. Questi i particolari ingredienti
che si possono ritrovare in “Tarvisio – Storia di foreste, rocce, acque,
popoli” (Tiglio Edizioni) volume di pregio realizzato a quattro mani dal
giornalista Umberto Sarcinelli, per anni collaboratore de “Il Gazzettino”, e
dal fotografo tarvisiano Carlo Spaliviero. Il libro vuole
essere un racconto agile, ma anche emozionale per presentare il territorio
tarvisiano in tutte le sue peculiarità. Sarcinelli ripercorre in maniera
concisa, ma circostanziata, tutta la storia di questa terra che già 4500 anni
fa rappresentava non solo una via commerciale di passaggio, grazie alla sua
posizione strategica ma anche e soprattutto un pacifico luogo di incontro.
Incontro di lingue (latino, tedesco, sloveno e friulano), religioni (cattolica,
ortodossa, protestante) e popoli. Il vero centro fisico e spirituale della
Mitteleuropa. E una montagna molto particolare, non difficile da valicare e
stranamente coesiva, invece di essere un muro. Tant'è vero che già i latini
fondarono un corpo simile ai moderni Alpini (la "cohors montanorum")
e durante la prima guerra mondiale un alpinista come Julius Kugy e la sua guida
italiana Osvaldo Pesamosca preferirono
arruolarsi come guida (armata solo di Alpenstock) come fece il primo o
addirittura darsi alla latitanza come il secondo per evitare di sparare ai
propri amici che combattevano dall'altra parte del fronte. D'altronde la
Valcanale è sempre stata una strada sacra che inizia dal Mar Baltico, vicino
alle foci della Vistola e arriva ad Aquileia e alla Laguna portando il suo
carico di materiali ed esperienze di vita. E anche adesso dopo che il
tarvisiano si è formato passando per le influenze romane, barbariche,
asburgiche e sopravvivendo a due conflitti mondiali e anche alla guerra fredda
che ne aveva fatto zona particolarmente attenzionata, riesce a mantenere le
proprie caratteristiche grazie alla natura e alla foresta che lo circondano, ad
eccellenze riconosciute (come la Weissenfels o le svariate malghe) e anche per
il lato folklorico. Come dimenticare infatti i Krampus, leggendarie creature dall'aspetto
ferino che compaiono in paese il 5 dicembre per punire i bimbi cattivi e
vengono immancabilmente sconfitti in modo catartico dall'intervento di S.
Nicolò?
Tutto questo mondo si può ritrovare nell'opera di Sarcinelli e Spaliviero sotto forma di parole ed immagini. Un bell'incentivo per saperne di più e visitare dal vivo la località della Valcanale.
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