Elena Commessatti conduce con maestria le fila di una vicenda ingarbugliata che unisce la Udine di fine ottocento, quella degli anni '70 e quella contemporanea..Agata cinquantenne nata il giorno dello sbarco sulla Luna, vive quotidianamente in bilico tra la sua condizione di amante decennale del Cumenda (per niente intenzionato ad abbandonare la moglie) e quella di donna indipendente, dai gusti e dalle idee decise. Ma lo fa con leggerezza, la stessa che si percepisce nella scrittura della Commessatti, che ci fa viaggiare nel mondo della sua investigatrice con stile, levità ed ironia anche quando affronta omicidi, amori difficili o non corrisposti, problemi personali. In tutto questo ci sono i “luoghi del cuore di Agata” che percorrono tutta Udine e la fanno scoprire senza la pedanteria delle (brutte) guide turistiche.
Dopo aver parlato del Mostro di Udine nel precedente capitolo della saga la Commessatti ci propone un giallo venato di ironia e di tinte rosa che però lascia anche un sapore agrodolce quando, tra le righe, tratta di argomenti seri. Agata è un personaggio complesso nella sua apparente leggerezza, così come i meravigliosi componenti della sua famiglia e la sua cerchia d'amici. E, in ogni caso, a dare una spinta decisiva alla risoluzione di una parte di questo mistero in salsa friulana non poteva che essere una sorta di delazione (risalente alla metà dell'ottocento) di un triestino!
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