venerdì 18 ottobre 2024

Le febbri della memoria - Gioconda Belli

A volte capita di scoprire piuttosto casualmente autori a noi sconosciuti. A me capita con cadenza annuale di avere piacevolissime sorprese grazie ad una chicca assoluta come il Dedica Festival dell'Associazione Thesis. In questo caso mi fecero scoprire Gioconda Belli, scrittrice, poetessa, ingegno multiforme ed attivista politica proveniente da un paese complesso e schiacciato per anni da una delle più tipiche dittature sudamericane come il Nicaragua.
Passando al testo che analizziamo oggi, come nelle migliori tradizioni romanzesche si parte da un manoscritto.Tuttavia, non si tratta di un puro artificio retorico, per giustificare il racconto di una storia, ma di un manoscritto vero e proprio ritrovato dentro una scatola di latta, di quelle da biscotti, durante la ristrutturazione di una casa. Il Duca Charles Choiseul de Praislin è veramente un antenato di Gioconda Belli, ma anche il protagonista del suo ultimo romanzo “Le febbri della memoria” (Feltrinelli). La Belli, seguendo le orme descritte nell'antico testo, ricostruisce le peripezie del proprio antenato. Charles, nella Parigi del 1847, è un uomo di successo. Vive nella propria lussuosa residenza nobiliare assieme alla moglie Fanny e i loro nove figli. "Viveva una vita bellissima - racconta la Belli - perchè non sapeva che ce ne fossero delle altre più interessanti". Ma in una calda notte estiva la moglie muore, selvaggiamente pugnalata. Praislin è l'unico sospettato, anche perchè è noto che le cose tra lui e la moglie non andassero benissimo, e viene tradotto in carcere. Il movente appare solare: la sua relazione clandestina con la giovane Henriette, istitutrice dei suoi figli.

DALL'EUROPA ALLE AMERICHE

Nella Parigi dell'epoca sempre più scossa da nuovi moti rivoluzionari, la condanna esemplare di un nobile appare inevitabile. Charles cerca di suicidarsi con l'arsenico, ma il tentativo fallisce. Allora, come un Mattia Pascal ante litteram, viene indotto a fingere la propria morte, per sfuggire al processo. Inizia così, grazie alla complicità del Re Luigi Filippo, una fuga rocambolesca che lo porterà prima in Inghilterra, dove conoscerà il grande poeta Alfred Tennyson e successivamente nel Nuovo Mondo. Prima tappa a New York, ricca di entusiasmo, ma anche di novità: Charles è affascinato dai "Freaks" del Circo Barnum, ma anche da Charlotte, famosa attrice che affronta senza pudore la propria omosessualità. Sotto la Statua della Libertà si disveleranno i misteri della morte di Fanny. La tappa successiva è il misterioso Nicaragua dove Charles intraprenderà la professione di medico, grazie alla quale troverà un nuovo amore e la tanto agognata serenità.

EMOZIONI COMPLESSE

Il romanzo è una riflessione sui sentimenti, mai lineari, sempre tortuosi e complicati da intrighi, avventure e tradimenti. Ma anche sulle straordinarie storie che ogni famiglia nasconde al proprio interno. Anche se con tinte meno cupe e filosoficamente alte, il viaggio del protagonista lungo il fiume San Juan in Nicaragua, ricorda quello di Marlow nel conradiano “Cuore di Tenebra”. Il nuovo mondo, in questo senso, è la rappresentazione di un cambiamento profondo che può avvenire togliendo gli orpelli e immergendosi nella pura semplicità. E, talvolta, per raggiungere il proprio riscatto personale è necessario spingersi fino agli antipodi del mondo conosciuto. Alla fine un percorso fortemente biografico perchè “negli anni '70, durante la lotta armata -  confessa la stessa Belli – io ho dovuto cambiare spesso identità. E quando ero Laura, piuttosto  che Deborah ho dovuto, come Charles, fingere e reinventarmi. E mi sono sentita ancora più diversa quando ho cambiato paese e sono andata in Costa Rica, ma soprattutto durante il mio esilio negli Stati Uniti dove ero costretta a pensare e ad esprimermi con un altro idioma. In fin dei conti è quello che sono costretti a fare da sempre tutti i migranti e non dobbiamo stupircene perchè è un fenomeno che esiste da quando esiste l'uomo”

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