Alis è una ragazza
sensibile e fragile, più adatta alle esplorazioni letterarie che non ai severi
studi di legge ai quali i suoi genitori vorrebbero si dedicasse. Fortunatamente
Alis è circondata da una moltitudine di amiche con le quali condivide la
propria quotidianità. Nella sua routine di studentessa irrompe ad un certo
punto il misterioso Vì, giovane agli arresti domiciliari con il quale condivide
lunghe telefonate notturne, fatte di ragionamenti filosofici, confidenze e
poetiche conversazioni.Alis è l'alter ego
di Lisa Luzzi, scrittrice pordenonese ora residente in Veneto, classe '77, che
come la protagonista del suo primo romanzo “Che sia anche la notte” (Robin
Edizioni) condivide studi di Giurisprudenza che ha abbandonato dopo aver
scoperto che la propria più autentica vocazione era quella di scrivere in prosa
e poesia e di collaborare con diverse riviste letterarie.
“Che sia anche la
notte” è una sorta di romanzo di formazione nel quale la crescita avviene
attraverso le parole e le emozioni che sono spesso irrazionali o insondabili.
Al fascino e mistero di Vi fanno da contraltare le amiche di Alis. Ognuna con
passioni ed inclinazioni diverse, ma anche con la capacità di far uscire la
loro amica da un vortice di insoddisfazione e depressione facendole apprezzare
le piccole e belle cose della vita quotidiana.
Poesie, musica e istinto devono spesso fare i conti con la vita reale e anche la relazione “telefonica” di Alis e Vì avrà dei momenti di difficoltà quando dovrà confrontarsi con la fisicità e la realtà. Anche la scrittura del romanzo segue questa dicotomia, alternando pezzi poetici a descrizioni della vita di tutti i giorni
Ma il messaggio di fondo che Luzzi ci vuole affidare è quello di una nuova speranza: dopo la notte, anche la più buia, c'è sempre un' aurora
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