Riportato in auge dalla recente serie televisiva della Rai intitolata “Kostas” e interpretato da Stefano Fresi il commissario Kostas Charitos è nato dalla prolifica penna dello scrittore greco Petros Markaris che al sui personaggio ha dedicato una serie di ben 18 romanzi. Il capostipite è “Ultime della notte”, scritto nel 1995 e recentemente ripubblicato in Italia da La Nave di Teseo. Ecco, se vi è capitato di vedere la serie, dimenticatela. La Atene di Markaris non è quella soleggiata e placida proposta dalla tv. E’ piovosa, incasinata e soprattutto invasa dallo smog, come ben sa chi ci abbia camminato qualche volta, desiderando dopo qualche ora di farsi una doccia per togliersi di dosso l’inquinamento e in alcuni casi anche il persistente odore derivante dal fumo dei baracchini del gyros che spuntano come funghi ad ogni angolo della strada. E il personaggio principale è sicuramente meno rassicurante di come appare in televisione.
LA TRAMA
Kostas Charitos è un burbero commissario della polizia di Atene. Sotto i modi spicci e qualche sganassone mollato durante interrogatori non proprio ortodossi, c’è un intuito veramente raffinato. Glielo riconosce anche la giornalista investigativa Ghianna Karaghiorghi che però viene assassinata nella rete televisiva presso la quale lavora, poco prima di annunciare un importante scoop. Questo assassinio, e quelli che verranno, sono strettamente connessi con quello che apre il romanzo e sui quali Charitos stava lavorando. L’omicidio di una coppia di albanesi, apparentemente nullatenenti. Si scoperchia un vaso di Pandora che mette in luce una complessa trama che comprende traffico illegale di organi, narcotrafficanti ed adozioni illegali tra la Grecia e l’Est Europa.
IL PARERE DEL LETTORE
Kostas è stato spesso liquidato come il Montalbano o il Maigret greco, sminuendone un po’ il valore e l’originalità. In realtà il commissario Charitos è un personaggio complesso, con un passato scomodo e un carattere particolare che si intravvede sia nei rapporti coi suoi sottoposti che in quello con la moglie Adriana. La sua Atene è una incasinata metropoli da scoprire e il mondo non è bianco e nero, è soprattutto pieno di lati oscuri. Lo stile di scrittura è particolare, secco, ma piacevole. E la trama è avvincente e ti tiene agganciato fino all’ultimo. E quando scorre l’ultima pagina ti vien voglia di immergerti nuovamente nel mondo di Kostas per una nuova avventura.
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