L'opera
moralizzatrice della Gilda segue un periodo di crisi dei valori, di
emigrazioni, di tensioni. È un avvertimento per la situazione attuale?
«Io vedo
quello che succede nel mio paese - risponde l'autrice - C'è crisi e recessione.
Ma quello che scrivo non è un allarme, semmai la descrizione di quello che sta
già succedendo. In molti paesi c'è già un tentativo di azione simile a quello
della Gilda».
Flawed potrebbe essere la versione moderna de La Lettera Scarlatta?
«Molti dicono che ci assomigli, in realtà non l'ho mai letto. Quando ho scritto pensavo al fatto che tramite media e social network sia già in corso una sorta di marchiatura sociale. Volevo si pensasse "È assurdo. Non può accadere una cosa simile". Invece queste cose sono sempre successe e se non interveniamo accadranno ancora».
L'imperfezione è ricchezza?
«Quando fai degli errori diventi una persona migliore. Sono le imperfezioni che spingono a migliorare».
Dal libro verrà tratto un film, come da altri suoi lavori precedenti. Che effetto le fa vedere trasposte le sue opere sul grande schermo?
«Bizzarro ed eccitante. È una creazione doppia. Lo scrittore crea qualcosa di nuovo e l'attore lo modifica a sua volta e gli da nuova vita».
Il romanzo ha un finale aperto. Dobbiamo aspettarci nuove avventure di Celestine?
«Il finale aperto, anche se molti ci sono rimasti male, non era per deludere il lettore. L'idea è di lasciare libera Celestine di andare verso nuovi mondi e una nuova vita. Che, probabilmente, meriterà di essere raccontata».
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