lunedì 14 ottobre 2024

Flawed - Gli imperfetti - Cecelia Ahern (con mini intervista)

Cecelia Ahern, scrittrice irlandese e figlia di un ex Primo Ministro,  ha nella propria produzione parecchi bestseller tra i quali «P.S. I Love you» e "#Scrivimiancora". Diciamolo subito, non proprio il mio genere ideale. Qualche anno fa, ho avuto modo di conoscerla alla Festa del Libro di Pordenonelegge dove ha presentato qualcosa di completamente differente e, a mio modo di vedere, molto più interssante. Celestine, la protagonista di "Flawed - Gli imperfetti" (De Agostini) vive in un futuro non lontano nel quale una corporazione, la Gilda, guidata dal suo futuro suocero, Giudice Crevan, si occupa di giudicare la rettitudine morale delle persone. Chi si discosta dal modello ideale è considerato Fallato, viene marchiati a fuoco con una F e allontanato dalla società civile. Un romanzo distopico che può avere diversi spunti di interesse.

L'opera moralizzatrice della Gilda segue un periodo di crisi dei valori, di emigrazioni, di tensioni. È un avvertimento per la situazione attuale?
 

«Io vedo quello che succede nel mio paese - risponde l'autrice - C'è crisi e recessione. Ma quello che scrivo non è un allarme, semmai la descrizione di quello che sta già succedendo. In molti paesi c'è già un tentativo di azione simile a quello della Gilda».
 

Flawed potrebbe essere la versione moderna de La Lettera Scarlatta? 

«Molti dicono che ci assomigli, in realtà non l'ho mai letto. Quando ho scritto pensavo al fatto che tramite media e social network sia già in corso una sorta di marchiatura sociale. Volevo si pensasse "È assurdo. Non può accadere una cosa simile". Invece queste cose sono sempre successe e se non interveniamo accadranno ancora».

 L'imperfezione è ricchezza?  

«Quando fai degli errori diventi una persona migliore. Sono le imperfezioni che spingono a migliorare»

Dal libro verrà tratto un film, come da altri suoi lavori precedenti. Che effetto le fa vedere trasposte le sue opere sul grande schermo? 

«Bizzarro ed eccitante. È una creazione doppia. Lo scrittore crea qualcosa di nuovo e l'attore lo modifica a sua volta e gli da nuova vita»

Il romanzo ha un finale aperto. Dobbiamo aspettarci nuove avventure di Celestine? 

«Il finale aperto, anche se molti ci sono rimasti male, non era per deludere il lettore. L'idea è di lasciare libera Celestine di andare verso nuovi mondi e una nuova vita. Che, probabilmente, meriterà di essere raccontata».

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