sabato 19 ottobre 2024

Il Pasolini friulano. Ricordi di un discepolo - Antonio (Tonuti) Spagnol

Quando Pier Paolo Pasolini si trasferì nell'ottobre del '44 nella frazione di Versutta, nonostante il periodo travagliato e segnato oltre che dalla guerra anche dalla barbara uccisione del fratello partigiano Guidalberto, trovò un vero e proprio Eden o, per usare le parole della compianta direttrice del Centro Studi Pasoliniani, Angela Felice, un “locus amoenus”.
Per Pier Paolo si dischiudeva, infatti, un paesaggio nuovo, fatto di pace, natura, musicalità dei suoni e colori diversi rispetto a quelli dell'ambito cittadino.
In questo contesto anche la poesia di Pasolini si arricchisce di queste immagini e suoni oltre che di conoscenza diretta delle tradizioni rurali e contadine, alle quali assegna un grandissimo valore. A raccontare in modo molto personale l'esperienza versuttana di Pasolini ci pensa il volume “Il Pasolini friulano” (Scripta Edizioni). L'opera acquista valore e si distingue nel mare magnum di scritti più o meno simili perchè a scriverla è stato Antonio Spagnol, detto “Tonuti”, ovvero colui che fu il più giovane poeta che prese parte all'esperienza dell'Academiuta di Lenga Furlana.
Classe 1930, Tonuti all'epoca aveva solo 14 anni, ma Pasolini ne seppe cogliere le particolari inclinazioni letterarie e lo spinse a studiare e a scrivere. D'altronde il giovane Pier Paolo nel suo soggiorno a Versutta, pur in tempi difficili e complicati, diede un grosso impulso all'ambiente culturale casarsese, tenendo lezioni private ai ragazzi del paese, spronandoli a scrivere e ad esprimersi artisticamente, o, semplicemente organizzando incontri (anche per il Carnevale), concerti con la musicista slovena Pina Kalc, o recite teatrali che si tenevano nell'oratorio del paese. In cambio ricevette un luogo sicuro che fu d'ispirazione alle sue poesie e la conoscenza profonda delle tradizioni contadine, come quella del “Filò” ovvero la riunione serale nelle stalle durante la quale le donne filavano e nel contempo ci si raccontava gli eventi della giornata, alternati a villotte o racconti di fantasia. Spagnol, poi trasferitosi per lavoro in zona comasca, ha continuato la propria produzione poetica in lingua tanto da pubblicare la raccolta “Vui di Rosada” nel 2015, due anni prima di spegnersi.

Nei suoi “ricordi di discepolo”, ordinati post mortem da Sergio Clarotto, si respira tanta gratitudine per il proprio mentore, ma anche la nostalgia per un periodo e un luogo che non torneranno mai più quelli di una volta (ora Versutta fa parte della zona industriale casarsese).

Anche Pasolini rimpianse la serenità del Friuli occidentale, come traspare nelle lettere inviate a Tonuti dalla capitale e raccolte nel volume. Forse perchè, come disse Padre Davide Maria Turoldo nell'omelia pronunciata al funerale del poeta “C'è troppa violenza su Roma. Non c'è fiore che sbocci in questa periferia e non un alito di vento che ne espanda il profumo, non un fanciullo con la faccia pura, non un prete che preghi”.

 

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