venerdì 25 ottobre 2024

Il lato nascosto - Pierluigi Porazzi

Se avete sempre visto Udine come città tranquilla, solare e tutto sommato un po' paciosa, inserita in un contesto dedito al lavoro e al sacrificio il suo abitante Pierluigi Porazzi, avvocato e dipendente dell'amministrazione regionale è prontissimo a farvi cambiare idea. Dopo la tetralogia dedicata all'investigatore Alex Nero e al poliziotto Raul Cavani e la collaborazione con Massimo Campazzo che ha dato vita all'interessante “Una vita per una vita”, ora Porazzi ci propone dei personaggi nuovi di zecca per la storia raccontata ne “Il lato nascosto” (La corte editore).

Ci sono molti elementi in comune con i suoi romanzi precedenti: innanzitutto l'ambientazione è quella di una Udine apparentemente placida e tranquilla, anche se plumbea e notturna. Dietro questa patina di serenità si svolgono storie torbide e cruente che inquietano. In seconda battuta “Il lato nascosto” è, come i predecessori, un thriller incalzante, ben scritto e capace di trattenere il lettore per tutte le oltre 300 pagine che lo compongono.

 Questa volta i protagonisti sono due ispettori di polizia: Alba Leone e Ramon Serrano. Per entrambi la vita personale fuori dall'ambito lavorativo non è facile e questo li rende interessanti. Sono eroi sconfitti o sopraffatti dalla vita quotidiana. Che, in questo caso, li mette a confronto con un brutale omicidio: quello di Sabrina Lupieri, ragazza che ha ottenuto notorietà grazie alla partecipazione ad un programma televisivo ed escort di alto bordo.

L'intreccio metterà di fronte gli investigatori ad un intrigo che non risparmia nessuno e coinvolge politici, poliziotti corrotti e la feroce mafia nigeriana, che gestisce la prostituzione e le piazze di spaccio della temibile eroina gialla nel capoluogo friulano. E' questo il tema di attualità che Porazzi vuol toccare, dopo essersi occupato, sempre sotto il "vestito" del romanzo giallo, di bullismo, violenza sulle donne, abuso di droghe, alcolismo e pedofilia.

Alla fine il lettore viene aiutato a districare il bandolo della matassa, ma il risultato non è per niente rassicurante. Le vite di tutti i protagonisti della vicenda, buoni e cattivi, sono minate da insicurezze, violenza, ricatti, doppi giochi e corruzione. Ed è proprio questo il lato nascosto della placida e tranquilla provincia friulana. Un lato nascosto molto meno fantasioso di quanto si pensi se si considera che l'organizzazione paramilitare della mafia nigeriana, anche nel Nord Est, è ormai una realtà accertata e consolidata e che anche Udine, sebbene si trovi nelle prime quindici città più sicure secondo un'indagine recentemente pubblicata dal Sole 24 Ore, ha avuto il suo serial killer: il cosiddetto “Mostro” che tra il  1971 e il 1991 è stato ritenuto responsabile di 16 omicidi.

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