giovedì 12 dicembre 2013

Pordenone Città d'acque - Ripensare la "fluvialità" Pordenonese?

Gli Spazi Espositivi della Provincia di Pordenone stanno ospitando in questi giorni (fino al 29 dicembre) un'interessante mostra di immagini e fotografie, organizzata dall'Associazione Il Circolo di Pordenone, che ripercorre lo sviluppo urbanistico della città partendo dal reticolo d'acque formato da uno dei suoi concittadini più illustri ovvero il Fiume Noncello. Un'ottima occasione per ragionare e riflettere sulla "fluvialità" pordenonese
Che il Noncello sia stato, da sempre, uno dei protagonisti della vita cittadina è evidente fin dal nome: Portus Naonis, ovvero ponte sul Noncello. Nel corso degli anni il fiume è stato approdo naturale per le merci e motore dell'economia. Interessanti in questo senso le foto dell'archivio Argentin che ci mostrano i vari Cotonifici cittadini, (Amman, Rorai, Veneziano a Torre e Filanda Marcolin) che dal fiume traevano fisicamente l'energia per funzionare. Talvolta il Noncello ha creato problemi e tutti abbiamo ancora sotto gli occhi l'alluvione del 2002. Nonostante questo Pordenone non può fare a meno delle proprie acque e fa riflettere la parte "contemporanea" della mostra con le foto di Assunta Romor che documentano lo status quo.
Foto Francesca Codogno © Comune Pordenone/Agenda 21
Il quadro è sinceramente sconfortante: a parte alcuni scorci ben conservati, i vari laghetti non sembrano versare in condizioni meravigliose. Ma, soprattutto, nel confronto col passato, appare evidente come le acque abbiano perso un po' di centralità nel discorso cittadino. 
E sarebbe bello riscoprire un paesaggio così particolare come quello delle rogge, una tipicità veramente pordenonese. Da riportare, dove possibile, alla luce sottraendole alle colate di cemento e poi valorizzandole come meritano. Un ulteriore e bellissimo sprazzo di natura nel centro città e non semplicemente una discarica (nascosta e cementificata) dove riversare liquami o gettare rifiuti

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