lunedì 10 marzo 2025

La mia casa altrove - Federica Marzi

Se vi è piaciuto "Alma" di Federica Manzon e volete immergervi in una vicenda che forse indaga ancora meglio e in maniera più particolare l'anima triestina e la complessità della vita sul cosiddetto "confine orientale", non potete perdere questo romanzo Zemlja, secondo i versi di una poesia di Igo Gruden, è la terra dei propri avi, quella per cui bisogna continuare a lottare. Solo che per Norina e Amila, le protagoniste de “La mia casa altrove” (Bottega Errante Editore), romanzo d’esordio della triestina Federica Marzi è una questione maledettamente complicata. La prima è una giovane ventenne che da bambina è dovuta fuggire dal terribile conflitto in Bosnia. La seconda, ormai un’anziana signora, ha vissuto l’esodo degli italiani dall’Istria nei primi anni '50. Per entrambe la nuova patria è rappresentata da Trieste tipica città di confine, terra di approdi spesso dolorosi e altrettanto drammatiche partenze.
Norina e Amila si incontrano durante il periodo estivo quando la giovane presta servizio in casa di Norina e del marito Mariano, aiutandoli nelle faccende domestiche. Il romanzo ci racconta del campo profughi, che entrambe hanno vissuto e del sentimento di sradicamento dalla propria terra che entrambe, anche se per motivi storici differenti hanno provato. Per Norina c’è il grande amore giovanile per il ribelle Franco, la rivalità con la sorella Nevia, emigrata in Australia e la sensazione di aver perso un’occasione per migliorare o rendere diversa la propria esistenza non avendo potuto prendere il traghetto per gli antipodi, fortuna capitata alla sorella minore. Amila, invece, si sente diversa ovunque. Non è a casa in Bosnia, quando torna al paese natio con i genitori d’estate e non lo è completamente neanche nella città “adottiva” Trieste. Ma è una ragazza di vent’anni che può ancora coltivare sogni e amori e costruirsi una vita differente e tagliata sulle sue aspirazioni. A scompigliare le carte di un’afosa estate adriatica ci pensa l’arrivo di Simon, nipote australiano di Norina. Il giovane, che è la cosa più vicina all’idea di famiglia che l’anziana signora abbia mai avuto, porta una ventata di entusiasmo e tra un incidente stradale e il tentativo di risolvere e capire vecchi dilemmi familiari, cambierà per sempre le vite e le attitudini delle due protagoniste che, in un eterno pendolo tra ricerca delle proprie origini e desiderio di guardare al futuro, finalmente saranno in grado di prendere in mano le proprie vite senza semplicemente farsi attraversare dagli eventi che accadono.

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