L’esito, piuttosto felice, vede susseguirsi diversi stili dal fiabesco al realistico e mette in luce le diverse sensibilità degli scrittori, risultando una rappresentazione piuttosto fedele di tutti quei sentimenti e sensazioni nei quali ogni lettore può riconoscersi. C’è il sentimento della paura e quello del distacco doloroso e spesso solitario, ma anche il bisogno di superare la situazione e immaginarsi un futuro più roseo e felice. Si contrappongono l’isolamento sociale, le regole ferree, ma anche il desiderio di amore e di vicinanza. Ci si interroga sulle motivazioni che hanno fatto nascere questa pandemia, su come il virus possa essere interpretato come reazione di una natura offesa.
Ogni scrittore fornisce la propria personale prospettiva. C’è l’ironia del "padrone di casa" Paolo Morganti, il fiabesco di Stefania Conte e del “tolkeniano” Paolo Paron, il fascino della cultura di Angelo Floramo. E poi le prove di Maurizio Bait, Francesco Boer, Renzo Brollo, Gabriella Bucco, Caterina Candotto, Francesca Cerno, Gloria Corradi, Roberto Covaz, Caterina Degano Massimo, Emanuele Facchin, Massimo Govetto, Ettore Lo Cascio, Lucio Nocentini, Barbara Pascoli, Elisabetta Pozzetto, Mariano Rizzo, Alberto Rochira, Michele Sozzi, Maria Cristina Vitali. Quattro i rappresentanti della Destra Tagliamento inseriti nell’antologia. Violetta Traclò che da Travesio ha raccontato la storia di “Elena e la Luna”, Paolo Venti che ha ambientato il suo “La gazza e i gioielli del dottore” durante un’epidemia di peste nell’Olanda del ‘600 e Luca Vivan e Gianni Zanolin che con “L’evasione dei sogni” e “Cittàpiccola” hanno immaginato come un sogno un’evasione dalla forzata clausura e un ritorno all’agognata normalità.
Un libro che può essere considerato come una viva testimonianza di quello che tutti, scrittori e lettori, hanno passato negli scorsi mesi, ma anche un modo per esorcizzare le proprie paure e timori e un messaggio di speranza per ritornare a vivere con fiducia la propria quotidianità.
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