martedì 7 gennaio 2025

Eravamo come fratelli - Daniel Schulz

Ci troviamo nel 1989 in una DDR in pieno subbuglio. Mancano pochi mesi alla caduta del Muro di Berlino e alla cosiddetta “svolta” che porterà alla riunificazione delle due Germanie. Nella parte Est della Germania le vite di alcuni bambini scorrono serene, uguali a sempre, indipendentemente dai grandi stravolgimenti storici che a brevissimo sconvolgeranno anche la quotidianità delle loro vite. Questi bambini sono i protagonisti di “Eravamo come fratelli” bel romanzo di formazione scritto dal giornalista tedesco Daniel Schulz e pubblicato da Bottega Errante Editore.
Il romanzo segue la vita del protagonista raccontando in brevi capitoli la sua quotidianità, i sogni, le imprese compiute con gli amici, gli amori e anche la formazione delle prime idee politiche in una Germania Orientale libera dal controllo e dai diktat della Stasi. Ma, soprattutto, è illuminante ed aiuta a capire senza la pesantezza di un saggio il senso di straniamento di chi vede il proprio mondo stravolto e le conseguenze che questo porta.

 

LA TRAMA

I bambini Ossi, quelli dell’Est, devono entrare nel mondo Wessi, quello dell’Ovest senza esserne travolti. In questo viaggio che arriva fino all’anno 2000 quando gli ex bambini sono ormai uomini si percepisce il senso di smarrimento di chi era vissuto fino a quel momento immerso nel mondo del socialismo reale. E l’impatto con il rutilante mondo dell’Ovest non è fiabesco. Anzi provoca spesso una reazione contraria e determina il passaggio dei ragazzi da giovani pionieri socialisti a rabbiosi neonazisti che occupano il proprio tempo a seminare risse, disordini e violenze nei confronti del diverso. Una rabbia che il protagonista, diventato una sorta di hippie, non riesce assolutamente a concepire, anche se, allo stesso tempo, non riesce completamente a distaccarsi dai suoi amici perché, come dice il titolo, li considera come fratelli.

L’OPINIONE DEL LETTORE


Il pregio maggiore di questo romanzo, scritto per brevi episodi e con uno stile asciutto, è quello di descrivere una situazione difficile. Ad ogni riga si percepisce la sensazione di straniamento che colpisce chi ha visto il proprio mondo stravolto. Non tutti riescono ad abituarsi e la depressione, il dover reinventarsi anche lavorativamente alimentano insicurezze e danno il là alla nascita di movimenti estremisti, che non nascono dal nulla, ma trovano terreno fertile nel disagio e nella necessità di trovare un nemico per giustificare le proprie difficoltà. Anche per il protagonista è così. Non riesce più a trovarsi d’accordo con i suoi amici d’infanzia ma, allo stesso tempo, non vuole perdere il rapporto con loro e perciò si trova costantemente costretto a pesare le parole e le opinioni. Perché in fondo, in una situazione così, il confine tra il bene e il male sembra essere veramente labilissimo. Anche in amore, quello travolgente con Mariam, una compagna di classe di origine georgiana, con la quale tutto pare dissolversi. Senza battaglie, senza lotta, così come è (quasi) tramontata la DDR.   

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