mercoledì 6 agosto 2025

La fuga selvaggia - Renzo Brollo

Da un lato Neto, Cjis e Lido. Dall'altro Bubi, Ciccio e Benito. Non sono i nomi di un nuovo trio musicale o dei membri di una staffetta sportiva, ma, semplicemente i protagonisti de “La Fuga Selvaggia”, romanzo del gemonese Renzo Brollo, edito per i tipi delle Edizioni della Sera. La fuga è duplice: i primi tre, ottuagenari con iniziali sintomi dell'Alzheimer, fuggono nottetempo da una casa di riposo del Friuli Collinare per raggiungere la casa di Lido, in quel di Rosticino Polesine. Obbiettivo: non cederla ai figli di quest'ultimo e non perdere il carico di ricordi che l'abitazione porta con se. Nel contempo dal canile di Ferrara, gestito dalla malvagia “Vecchia Bastarda” riescono ad evadere anche i secondi, ovvero un molosso, un boxer e un bastardino senza pedigree, stanchi di essere maltrattati e denutriti. Le storie di questi particolari fuggitivi si intersecano: i tre vecchietti nella loro fuga, anelito della libertà perduta, riusciranno a riscoprire, grazie a persone incontrate casualmente nel loro cammino (il bonario agente di commercio Gino, il burbero oste Quinto e la dolce figlia Manuela, il veterinario sui generis Pietro) l'esistenza di affetto e calore umano che ormai i loro familiari, mossi solo da interessi personali ed economici, non dedicano più loro. Mentre la “parte canina” della storia ci fa vedere come talvolta sia molto più ferina e crudele la natura umana piuttosto che quella animale. Nelle nebbie della Pianura Padana le esistenze animale e umana si incontreranno, riconoscendosi come entrambe bisognose d'affetto reciproco.

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