Piero è tozzo e giallognolo, si nutre con dadini di mortadella ed è ruffiano e dal
carattere deciso. Piero è “L'imprescindibile Piero” (Morganti Editori) che nel
primo romanzo della nuova saga di Paolo Morganti si da alla fuga. Non è un
adolescente problematico ma un adorabile meticcio che entra come un ciclone
nella vita di Bruno Armàn, giallista di successo sciupafemmine ed arrogante che
risiede in una villa storica presso il Parco di San Valentino a Pordenone,
facendo funzione di custode. Il cagnolino diventa subito il principino della
casa, cambiando le abitudini di vita del burbero padrone che contemporaneamente
si invaghisce in maniera seria, forse per la prima volta nella sua esistenza,
di una burbera ostessa della Pedemontana pordenonese. Aspasia Leonardis
gestisce l'osteria “Da Giacomo alle cascate” in piazza a Polcenigo.
Particolarità della casa: un menù studiato sui gusti culinari del più famoso
Giacomo d'Italia: il Leopardi, vero idolo della ristoratrice. Nel corpo
angelico e tornito di Aspasia convivono grande cultura, passione per il cibo e,
in maniera direttamente proporzionale, un carattere burbero e un amore spinto
per le frasi scurrili. Armàn vede vacillare tutte le proprie certezze
soprattutto quando il suo figliolo putativo a quattro zampe decide di
disperdersi durante una passeggiata a Topolò, caratteristico paesino delle
valli cividalesi. In questa occasione Bruno conoscerà storie e persone del
piccolo borgo, eleggerà Piero a suo eroe personale e capirà anche meglio se
stesso, dando una svolta alla propria vita. “L'imprescindibile Piero” è un
romanzo lieve e ironico, piacevole da leggere. Morganti abbandona
momentaneamente i personaggi medievali delle sue opere precedenti per
raccontare le vicissitudini del suo cane (Piero è veramente il cane dell'autore
e si è perso a Topolò anche nella vita reale) con affetto e humor e
l'operazione riesce con successo, lasciando un fondo di curiosità e attesa per
le prossime avventure di Bruno, Aspasia e, naturalmente, Piero.
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