domenica 10 agosto 2025

Privati dell'acqua ? - Antonio Massarutto

Quello della privatizzazione dei servizi idrici è un tema caldo e dibattuto sia dalla politica locale che da quella nazionale. Per quale mercato c'è posto in questo settore? Quali sono i limiti? Quali le regole? E, infine, quale ruolo deve assumere il soggetto pubblico? A cercare di far chiarezza ci prova Antonio Massarutto nel suo “Privati dell'acqua? - Tra bene comune e mercato” (Il Mulino) nel quale, dopo aver delineato la situazione legislativa italiana e le esperienze statali e private estere, cerca di individuare una terza via che si tenga distante sia da chi pensa che l'ingresso dei privati sia una mercificazione di un diritto che da coloro che lo beatificano a prescindere, ritenendo la parte pubblica un carrozzone inefficiente e corrotto. Lo scopo del libro è quello di dimostrare che si può e si deve modernizzare senza mercificare, trasferendo l'onere alle tariffe senza negare diritti o creare esclusione sociale. Si parla non di acqua come risorsa o “oro blu”, ma di servizi idrici che si occupano di approvigionamento, distribuzione e depurazione. Il privato deve essere coinvolto in questi servizi e non nello sfruttamento della risorsa. Deve essere un idraulico che fa funzionare il sistema di depurazione e distribuzione. Il profitto non deve essere un male, ma un premio allo sforzo imprenditoriale per migliorare il servizio e ridurre il costo per il cittadino. Come riuscirci? Sicuramente non con mezzi speculativi, ma neanche erogando acqua gratis. In questo modo si disincentiva il risparmio e si apre alla dissipazione. In fondo se la situazione è delicata la causa risale ad anni di cattiva gestione di risorse e servizi che ora stanno presentando il conto. Come uscirne senza essere privati dell'acqua? Il dibattito è aperto.

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