martedì 4 febbraio 2025

Agata Est e il Mostro di Udine - Elena Commessatti

Udine tra gli anni ’70 e ’80 è una città tranquilla e laboriosa del Nord Est italiano. Eppure in quel periodo in Via Ciconi, zona della stazione ferroviaria, venne fatta una delle più importanti operazioni contro le BR e venne uccisa Luana Giamporcaro, una delle tredici vittime tra il ’71 e l’ ’89 di quel pluriomicida che venne nominato il “Mostro di Udine”. Due vicende che avrebbero ottenuto probabilmente diversa risonanza se si fossero svolte in altre parti d’Italia come dimostra la coeva popolarità del cosiddetto “Mostro di Firenze”. La giornalista e scrittrice udinese Elena Commessatti ha riscoperto la vicenda nel 2008 e vi si è immersa completamente, pubblicando nel 2013 un romanzo “Femmine un giorno” uscito per i tipi di Bebert. Da quel giorno c’è stata un’evoluzione e dopo il documentario televisivo andato in onda sul canale Crime + Investigation che ha portato alla scoperta di nuovi reperti, Federica Tosel, avvocato dei parenti di due delle vittime ha richiesto nel 2019 la riapertura del caso, archiviato nel 1997. Per questa ragione anche la Commessatti ha deciso di fare una riedizione del precedente romanzo, aggiungendo nuovi personaggi, nuovi particolari e soprattutto un apparato finale con le interviste all’avvocato Federica Tosel e a suo padre Gianpaolo Tosel, già giudice sportivo della Lega Calcio, ma soprattutto sostituto procuratore che si occupò del caso. E’ nato così “Agata Est e il mostro di Udine” per Gaspari Editore. L’opera è un romanzo di finzione ma evidentemente ripercorre le vicende di quattro vittime che secondo l’indagine del ’95 possono essere state assassinate con lo stesso modus operandi. 
 
Il punto di forza di questa opera è il fatto che nonostante la vicenda tragica e brutale non ci si trovi di fronte ad un efferato thriller, ma a pagine con uno stile ed un carattere molto personale e allo stesso tempo potente. Agata Est è un personaggio scanzonato. Scrittrice di autobiografie conto terzi è una donna indipendente e forte. Il suo fisico prorompente da l’immagine di una Jessica Rabbit, ma la sua passione per i romanzi d’amore della Invernizio, il design e la poesia greca. La vicenda nasce da l’assassinio di una sua compagna di classe delle superiori, l’archivista Gloria Penni che lascia alla Est alcuni indizi che la porteranno ad indagare sulle malefatte del Mostro. Un viaggio verso l’orrore che però viene affrontato in maniera originale, grazie ai fantastici personaggi che gravitano nella cerchia della protagonista: la nonna investigatrice privata, il fastidioso ex marito, le compagne del liceo. Si intrecciano così, in una Udine descritta con il cuore e non con scorci patinati da cartolina, le storie personali di Agata e quelle delle povere vittime, donne ai margini, prostitute o drogate che, si spera, prima o poi riceveranno giustizia e che forse l’avrebbero già ricevuta se appartenute ad altra classe sociale.

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