mercoledì 19 febbraio 2025

Le irriverenti - Elena Vesnaver

Un antico e si spera superato adagio puntava l’attenzione sul fatto che dietro un grande uomo ci fosse sempre una grande donna. Ora fortunatamente i tempi sono cambiati e ci si augura che le donne meritino di stare non solo al fianco ma spesso anche davanti ai loro compagni. A testimoniarlo l’uscita de “Le irriverenti – I volti femminili delle grandi rivoluzioni” (Lisciani Libri) scritto da Elena Vesnaver, triestina d’origine e sanvitese d’adozione, accompagnato dai disegni dell’illustratore abruzzese Francesco Colafella. Vesnaver che solitamente si muove nel terreno del romanzo noir e thriller, con qualche felice puntata nella letteratura per ragazzi, cura dal 2009 la rubrica “Passioni tra le righe” per il settimanale “Confidenze”. L’idea che sta alla base de “Le irriverenti” è quella di portare alla luce con brevissimi racconti narrati in prima persona dalle stesse protagoniste le vite e i gesti a loro modo rivoluzionari di trentadue donne speciali. Non necessariamente autrici di gesti eroici, ma anche di piccoli segni che hanno cambiato la quotidianità per molte altre ragazze. Come quello di Helen Hulick, insegnante statunitense che nel 1938 finì direttamente in prigione per aver rivendicato il proprio diritto ad indossare i pantaloni, più comodi ed adeguati rispetto alla gonna per svolgere il proprio mestiere. Oppure Odette du Puigadeau che espresse la sua libertà sempre negli anni trenta dello scorso secolo intraprendendo assieme alla compagnia Marion Senones un incredibile e avventuroso viaggio in Mauritania. Accanto a loro personaggi famosissimi come le attrici Marlene Dietrich e Gloria Swanson e alcune scrittrici agli antipodi per stile letterario come la poetessa Alda Merini, la regina dei romanzi rosa Liala e Matilde Serao che oltre ad essere stata più volte candidata al Premio Nobel fu la prima donna a fondare e dirigere un quotidiano ("Il Giorno"). A chiudere, in maniera significativa il volume la storia di Jole De Cillia infermiera e partigiana carnica morta a soli 23 anni per difendere la libertà non solo delle donne, ma di tutti. Insomma una raccolta di esempi, scritta con leggerezza e talvolta una punta di ironia, per ricordare che molte donne hanno lottato per ottenere un diritto che dovrebbe essere non solo essenziale, ma anche scontato ovvero quello della libertà. Libertà di espressione e libertà di vivere la propria vita nella maniera ritenuta più consona. Senza per forza essere incasellate in ruoli precisi, ma mostrando sempre una grande forza d’animo e vitalità. Vitalità che le figure raccontate dalla Vesnaver sicuramente condividono con molte altre donne e ragazze che nel mondo stanno combattendo la loro personale battaglia e rivoluzione.

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